S/T Pf - 2017 - Edizioni Suvini Zerboni

Riferimento: Taddei, Jacopo


Dettagli opera

Per saxofono (soprano e tenore) e pianoforte
Sarà il New York Chamber Music Festival a ospitare il 22 aprile  2018 la prima esecuzione assoluta, affidata a Jacopo Taddei ai saxofoni e Luigi Antonio Nicolardi al pianoforte. 

La prima italiana si terrà poi l’11 novembre 2023, al Tempio Valdese di Milano, affidata a Francesco Rainò - saxofono e Silvia Giliberto - pianoforte.

 


Commento all'opera

«Questi due musicisti costituiscono un giovane, formidabile duo uscito recentemente dalle classi di sax di Mario Marzi e di musica da camera di Emanuela Piemonti presso il Conservatorio di Milano, e già vincitore a raffica di ogni concorso nazionale e internazionale cui partecipino. Un titolo quale Élan, slancio, viene del tutto naturale, per un tale duo, e viene naturale fare in modo che si tratti innanzitutto di un brano pieno di energia, di vitalità. Ho voluto però andare al di là dei facili virtuosismi di cui il sax è capace e costruire una curva formale e espressiva chiara e complessa insieme, che mettesse in rilievo da un lato il “duo” (in Élan sax e piano si fondono spesso in un unico strumento) e dall’altro un ventaglio di risorse timbriche più ricco e sorprendente di quanto ci si possa attendere. A questo concorrono vari usi della cordiera del pianoforte da un lato e di bicordi, suoni con voce o soffiati e così via del sax, e non certo per “stupire con effetti”, ma per un preciso scopo espressivo. Chiarezza e complessità provengono infatti dall’incrocio di due differenti simmetrie, nel brano. Vi è una prima simmetria relativa all’uso alternato del sax soprano e tenore: si inizia dal primo, si passa lungamente attraverso il secondo e si ritorna al primo, disegnando, dal punto di vista del registro, una sorta di U, una parabola acuto-grave-acuto in A-B-A. Ma vi è una seconda simmetria relativa ai climi espressivi, che invece è in A-BA-B: si inizia con un episodio tesissimo e acutissimo, che precipita nel grave (del sax tenore) rimanendo inquieto ma spegnendosi in un cuore dolce e antico medio-grave (Organum), ritorna inquieto, veloce e incalzante tornando all’iniziale grido del soprano che si trasforma però in un dolce, lento e incantatorio episodio cristallino sospeso con il quale il brano si chiude». ESZ News 75


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