Don Giovanni a Venezia (Jodlowsky Pierre) ovvero un Don Giovanni improvvisato per sassofono tenore nastro magnetico a 8 canali commissionato dalla Biennale di Venezia
Prima esecuzione assoluta il 23.9.2010 presso Palazzo Pisani di Venezia in occasione del 54° Festival Internazionale di Musica Contemporanea - La Biennale di Venezia.
«Walking sax (un Don Giovanni improvvisato), per sassofono tenore e supporto magnetico su otto canali è un viaggio andata e ritorno dal desiderio indefinito (aria) a un erotismo insoddisfatto (suono). Tra questi due estremi il sassofonista si muove sia sonoramente, passando da emissioni eteree a intonazioni precise, sia fisicamente, salendo una scala simbolicamente senza fine e leggendo la partitura dipinta sulle pareti. Sul percorso sono collocati otto diffusori, dall’aria si passa gradualmente al suono, ma poi il meccanismo s’inverte e tutto continua a cambiare per rimanere uguale: partenza e arrivo propongono gli stessi interrogativi. Finalmente dopo poco più di sei minuti il solista scompare salendo l’ultima rampa, ma presto ricompare in basso, per ricominciare il suo percorso di seduttore seriale, sempre uguale, sempre e solo in salita. L’elettronica accompagna il suo viaggio ricordandogli periodicamente da dove viene, senza riuscire a indicargli dove andare. Al sassofonista è concessa la libertà di improvvisare, ma anche questa è solo un’illusione: la gabbia dei riferimenti cronometrici non lascia scampo, e in ogni punto si possono utilizzare solo gli elementi previsti in partitura, gli stessi elaborati dall’elettronica, secondo il circolo vizioso aria-flatterzunge-suono-flatterzunge-aria. A tratti timbri ruffiani arrivano dall’alto, invogliano a salire, la seduzione del suono attira il solista, ma è un trucco: “vieni c’è mal peggior”». (Marcello Filotei dalla Cartella Stampa del 54° Festival Internazionale di Musica Contemporanea - La Biennale di Venezia)
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