Riferimento: Frati, Roberto
«L'idea portante di "Volubilis" è quella di concepire i due strumenti come uno solo, trattando ogni nota come una linea che procede nello spazio (tempo). Questa linea, grazie all'unione dei due strumenti, può subire variazioni: divenire ondulata, cambiare lo spessore, subire degli improvvisi picchi, quasi come l'andamento dell'ago di un sismografo. Gli intervalli usati sono principalmente il semitono, ma non inteso in senso strettamente intervallare, ma concepito come ampliamento sonoro della "linea". Molte sezioni del pezzo sono scritte senza le battute, stabilendo una identità fra lo spazio grafico e lo spazio temporale. …»
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