Quintetto per Flauto/Ottavino, Clarinetto in Sib/Clarinetto basso, Sax soprano, Violino, Violoncello.
Brano vincitore del secondo premio al Premio di Composizione Simone Ciani di Siena, 9.11.2006.

«Voco narra in poco più di quattro minuti la storia di un percorso che va da un caos organizzato verso una condizione di stabilità. All’inizio si alternano parti inquiete che contengono una sorta di tema, carico di energia, con altre più statiche che mantengono però un dinamismo interno giocato sul fattore timbrico o su suoni ribattuti con criteri differenti per ogni strumento. Le enunciazioni “tematiche” sono caratterizzate da valori brevi con ampi salti melodici e vengono “gridate” all’unisono da coppie di strumenti, dando più avanti origine a una sezione a note staccate, in cui le singole voci si frammentano nello spazio con l’eccezione dei suoni tenuti del clarinetto, interrotti da brevi inserti fuori registro. Il titolo suggerisce una invocazione di quiete che non viene mai raggiunta in modo assoluto, né durante il percorso, né tanto meno alla fine, dove la situazione di stabilità relativa è rappresentata musicalmente da sonorità accordali, costruite sulle solide quinte giuste del violoncello, sonorità in realtà increspate dai glissati del violoncello stesso, dai tremoli del flauto e del sax, dai multifonici cangianti del clarinetto basso: l’invocazione di quiete è lontana dall’essere veramente appagata.»