... sulla serie dell' op. 41 di A.Schönberg.
Dedicata “A Wolfgang Steinecke intelligenza appassionata dei nuovi pensari musicali (1985)”.
Composizione per Ottavino, Flauto, Oboe, Corno Inglese in F, Clarinetto piccolo (E♭), Clarinetto (Si♭), Clarinetto Basso (B♭), Saxofono Soprano (B♭), Fagotto; Tromba in C, 1° Corno in F, 2° Corno in F, Trombone Tenore; Arpa, Piano; Percussioni (Timpani, Suspended Cymbal, Tam-Tam piccolo, Tam-Tam medio, Drum militare, Cassa chiara, Bass drum), 4 Violini, 4 Viole, 4 Violoncelli, 2 Contrabassi (a 5 corde).
Prima esecuzione assoluta tenuta a Darmstadt, il 27.8.1950. in occasione dei Ferienkurse für Neue Musik da parte della Orchester des Landestheaters Darmstadt con Hermann Scherchen alla direzione. Dopo la prima esecuzione assoluta la partitura sparì.
«Nono esordì ai Ferienkurse di Darmstadt nel 1950 con la sua opera n. 1, le Variazioni canoniche sulla serie dell'op. 41 di Arnold Schoenberg. Il lungo brano per orchestra di archi, percussioni e fiati arricchiti dal particolare timbro del sassofono soprano, che per il suo tono "narrativo" richiama in molti punti lo Sprechgesang dell'Ode a Napoleone di Schoenberg, è suddivisa in quattro sezioni ben distinte: Largo veramente, Andante moderato, Allegro violento, Lento. La serie schoenberghiana viene presentata nella sua interezza solo nel movimento finale (batt. 244 sgg.) dove il sassofono articola un lungo recitativo su un contrappunto degli archi basato sull’inversione trasposta della serie. A parte questo episodio Nono utilizza solamente frammenti della serie che, divenuti unità semantiche a sé, danno origine a figurazioni autonome. Ma soprattutto il tratto saliente di questa serie, cioè il regolare alternarsi di due unici intervalli – la seconda minore e la terza maggiore – e le molte possibilità di formare triadi maggiori e minori, non viene tenuto in considerazione da Nono. Egli opera piuttosto sui caratteri espressivi dell’originale, ritraducendo in una semanticità propria gli strati di significato creati da Schoenberg. Per esempio il movimento iniziale Largo vagamente, con le sue micromelodie che si insinuano stentando a formare un vero e proprio tessuto musicale, richiama l’inizio grave dell’Ode. Il terzo movimento Allegro violento ripropone attraverso l’inquietante presenza delle percussioni il tema della guerra e del trionfo dell’irrazionale brutalità.
Tuttavia vi è un aspetto fondamentale dell’Ode a Napoleone che viene conservato e potenziato da Nono: la tecnica della variazione. In quest’opera centrale dell’ultima fase di Schoenberg i decorsi seriali rigorosi cedono il passo al principio della "variazione evolventesi" che il musicista viennese aveva studiato in Brahms e Mahler: i motivi principali sono costituiti da cellule intervallari contraddistinte da certe caratteristiche generali ma aperte a continue modificazioni. A questo principio ricorre Nono per costruire trame canoniche che alle volte possono interessare anche elementi minori come un colore, un trillo, una struttura ritmica indipendentemente dalle altezze.» Gianmario Borio (tratto da Nono a Darmstadt. Le opere strumentali degli anni Cinquanta; in AA.VV., Nono, a cura di Enzo Restagno, E.D.T. Musica, Torino 1987, pp. 81-82)
«Dopo anni ritrovai tutto il materiale d’orchestra dal quale ho trascritto questa partitura com’era con minime aggiunte che sono tra parentesi quadre [ ] e precisazione di tempi.
Oggi dedico questa mia prima partitura (1950) a Wolfgang Steinecke intelligenza appassionata dei nuovi pensari musicali con memore affetto con nostalgia infinita.» Luigi Nono, Gennaio 1985 Freiburg a. B.
[CD • Luigi Nono - Symphonik Orchester des SWF
dir. Michael Gielen - CD Astrée E 8741 - 1990]
[CD • Luigi Nono - Orchestra Sinfonica della Germania del Sud Ovest
dir. Michel Gielen - CD Disques Montaigne - 2000]
[CD • Luigi Nono - Mark Kaplan, violino
Sinfonieorchester Basel
dir. Mario Venzago - CD Col legno WWE - 31822 - 2001]
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