di Scarcella Perino, Roberto

Variations on Mozart's Variations

Q Pf - 2013 - 13’

Dettagli opera

Prima esecuzione assoluta, di questa versione dell’autore dall’originaria sua per Flauto e Quartetto d’archi, presso il Palazzo della cultura Antonello da Messina, il 5 gennaio 2014, da parte dell’ ExclusIVe Sax Quartet: (Valentina Renesto: Sax Soprano - Olga Costa: Sax Alto - Francesca Simonelli: Sax Tenore - Stefano Angeloni: Sax Baritono) e Giuseppe Bruno al Pianoforte.

 


Commento all'opera

«Le "Variations on Mozart's Variations" sono costruite sullo stesso tessuto armonico delle Dodici variazioni in do maggiore sulla canzone francese "Ah, vous dirai-je Maman" del grande Mozart. La composizione originale mozartiana ha due numeri d’opera KV265 e KV300e: KV265 in quanto  si riteneva che Mozart avesse scritto queste variazioni dopo il soggiorno in Francia del 1778, e KV300e perché pubblicate ben sette anni dopo a Vienna.

L'analisi dei manoscritti di Mozart eseguita in seguito da Wolfgang Plath sembra tuttavia indicare come probabile data di composizione quella tra il 1781 e il 1782: tre anni dopo il soggiorno in Francia e tre anni prima della data di pubblicazione.

Mozart ha scritto questo brano partendo dalla canzone popolare francese Ah! Vous dirai-je Maman, seguito da dodici variazioni. Questa canzone, nota già dal 1761 si è diffusa in Gran Bretagna e in America sotto forma di una notissima canzoncina per bambini intitolata Twinkle, Twinkle Little Star. Oggi questa melodia saltella tra le corde dei piccoli violinisti che cominciano a imparare lo strumento con il metodo Suzuki, ed è cantata da tutte le mamme di origine francese e anglosassone.

Le ulteriori variazioni “scarcelliane” sulle originali variazioni “mozartiane” si divertono non solo giocando sul timbro del quartetto di sassofoni, ma anche costruendo un’allegra conversazione polifonica a quattro.

Le “variations” si alterneranno alle variazioni mozartiane per far nascere un dialogo timbrico tra il pianoforte e il quartetto di sassofoni. Il quartetto infatti interpreterà a modo suo la classica tecnica di variazione pianistica  settecentesca: rivisitando le scalette di semicrome, gli arpeggi in terzine, i sincopati, il contrappunto in minore e il veloce basso albertino finale, prendendo molto fiato ed evitando una trascrizione letterale del divertente brano mozartiano.»


 

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