Composizione scritta per il progetto "Scrivere per il Futuro", raccolta di brani scritti appositamente dai compositori della SIMC e realizzati con valenti strumentisti italiani, in occasione della pandemia mondiale da Coronavirus che ha colpito l'umanità nel 2020.
«Ho accolto l’invito per la stesura di un breve brano di 3 ‘ a testimonianza di questo particolare e tragico momento che abbiamo vissuto e stiamo vivendo.
Una delle suggestioni maggiori che ho vissuto è una sorta di assenza del tempo, l’idea di un tempo sospeso, un tempo che ha perso la sua connotazione di scansione regolare, talvolta dilatandosi, talvolta raggrumandosi, talvolta sospendendosi nell’aria.
Da cui il brano l'ho pensato fatto di più sezioni accomunate da una stessa serie di verticalità/orizzontalità.
Un suono generatore (l’io di ognuno di noi) a cui tutto il resto tende oppure da cui tutto il resto emana. Ciò che mi ha interessato non è stata la ricerca, nemmeno l’originalità, ma le sensazioni il “sentire”.
Quali sono i suoni che più ho sentito presenti ? Le sirene delle ambulanze, il canto degli uccelli, il vociare delle persone e dei bambini, il vento tra le fronde, il silenzio...»
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