di Furlani, Paolo

The Water Babies

Soli Coro & O.+ A T - 2014 - 85'

Dettagli opera

Bambini acquatici. Opera da camera, da fiume, da mare, in 3 quadri.
Su libretto di Patrick Lynch, con la collaborazione di Paolo Furlani; tratto dal racconto di Charles Kingsley (1863), scritta su commissione della Fondazione Rovigo Cultura.
L’organico dell’opera è costituito da personaggi e voci (Tom, Reverendo Charles Kingsley attore - Grimes / Vecchia (madre di Grimes) / Professore baritono - Lavandaia irlandese / Fata Mrs. Doasyouwouldbedoneby soprano lirico - Ellie / Libellula soprano leggero - Governante / Aragosta / Fata Mrs. Bedonebyasyoudid mezzosoprano con agilità - Servitù, sir John, voci del fiume e del mare), cori (Coro da camera (adulti) - Coro di bambini, Coro dei bambini acquatici - Coro di voci bianche) e orchestra di 23 esecutori (2 Flauti (il 2° anche Ottavino) – Oboe - 2 Clarinetti (il 1° in Sib e La, il 2° in Sib e anche Clarinetto basso in Sib, discendente al Do) - 2 Saxofoni (1 contralto in Mib e 1 tenore in Sib) - Tromba in Do - Basso tuba - 2 Percussioni – Arpa - Organo Hammond - 6 Violini - 3 Violoncelli - 1 Contrabbasso (anche amplificato)).
--Primo quadro (On the Earth): una strada che diventa la campagna, poi la magnifica villa degli Harthover, quindi la pericolosa discesa che porta a Vendale e al fiume.
Secondo quadro (Into the River): il fiume, entro cui nuotano i bambini acquatici e da cui prende il volo la Libellula. Un Temporale ingrossa il fiume ed un gigantesco gorgo lo trasforma nella scena successiva, al mare.
Terzo quadro (The Ocean): un mare infinito, una distesa di acqua e luce; la gabbia che tiene prigioniera l’Aragosta; la riva del mare dove passeggiano Ellie ed il Professore; il fondo del mare pulito dai Bambini acquatici. Nel finale un luogo indefinito in cui risuona la morale dell’opera.
La prima rappresentazione si è tenuta a Rovigo, presso il Teatro Sociale, il 20.03.2014.


Commento all'opera

«“The Water Babies – Bambini acquatici” di Paolo Furlani
IDEAZIONE E PRODUZIONE
Ho chiesto qualche anno fa a Patrick Lynch un progetto di opera lirica destinata a ragazzi ed egli mi ha suggerito “The Water Babies”, un titolo a me sconosciuto. Ho letto il racconto di Charles Kingsley, pubblicato nel 1863, e sono stato attratto dalla storia e dalla sua ambientazione in un mondo subacqueo, fantastico, tanto quanto “Alice in Wonderland”, scritto due anni dopo dall’amico e corrispondente di Kingsley, Lewis Carroll. Mi è sembrato naturale, quando Milena Dolcetto mi ha invitato a presentare un progetto di opera per ragazzi, proporre “The Water Babies”: Rovigo è la città... dei “Grandi Fiumi” e si sente la presenza, non lontana,
del mare. Ma un elemento decisivo nella scelta di musicare questo racconto è stato la bellissima serie di illustrazioni disegnate da Warwick Goble, per l’edizione del libro presso MacMillan, nel 1909, [che trovate pubblicate più avanti, nel libretto dell’opera] tanto che
all’inizio si era anche valutata l’ipotesi di realizzare uno spettacolo di lanterna magica, con le lastre della collezione di Laura Minici Zotti, a Padova. Mi ha attratto la possibilità con questo racconto inglese di “doppiare” quel che già successe a Rovigo, al Teatro Sociale, molti anni fa, nel febbraio 2000, quando con la collaborazione del Conservatorio “F. Venezze” (allora diretto da Massimo Contiero) e della classe di scenografia di Gabbris Ferrari all’Accademia di BB.AA. di Venezia – e con il fondamentale sostegno produttivo del Teatro La Fenice di Venezia – venne allestita la mia opera “Incanto di Natale”. Un’opera “didattica”, sia perché rivolta al pubblico dei giovani delle scuole di Rovigo, ma anche perché in scena e in buca d’orchestra vedeva partecipi numerosi studenti del locale Conservatorio.
Quell’opera ebbe – e mi portò – fortuna! Venne ripresa a Rovigo, nella stagione 2004 del Teatro Sociale (caso unico, tra quelle prodotte in quegli anni). Mi piace ricordare la presenza in scena di Cristina Baggio e Paola Gardina, due vere artiste, quella volta al loro
debutto, ma che ora calcano palcoscenici d’opera internazionali. L’opera “The Water Babies” è nata in un modo molto simile, sia in senso produttivo – con la determinazione di Stefano Romani (direttore artistico del Teatro Sociale) e di Vincenzo Soravia (direttore del Conservatorio di Rovigo) a stringere una collaborazione che potesse portare ad una produzione congiunta, nel segno di un’opera nuova, composta per l’occasione – sia nel senso della fonte letteraria su cui si basa il libretto.
Là si trattava di Dickens, qui di Charles Kingsley. Ma sempre letteratura per ragazzi (e non solo ragazzi!) di autori inglesi, con un mare di riferimenti a quella cultura, a quelle religioni, a quei costumi. E anche oggi, come allora, in quel mondo mi sono sentito… a casa! Nel senso che ho cominciato a scrivere l’opera – e può sembrare un paradosso – ascoltando numerosi brani musicali che avessero un argomento marino, scritti da 2 compositori inglesi. Si va da: Elgar “Sea Pictures”, a Vaughan Williams “A Sea Symphony”, agli straordinari “Sea Interludes” dal “Peter Grimes” di Britten, ma ancora ai brani di Frank Bridge “The Sea” e “Sea Idyll” (per chi ne avesse voglia segnalo che tutti questi brani si possono ascoltare facilmente su youtube). Amo nei compositori inglesi la perfetta consapevolezza della scrittura, che potrebbe anche sembrare accademismo, ma che garantisce sempre un risultato “di classe”. Di riferi


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The Water Babies

 

 

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