Brano per due violini, viola, violoncello, sax soprano, pianoforte, basso e batteria.
A.1. When joy meets joy, 2. Wedding song, 3. My blessed fountain, 4. Birthday song, 5. Berkeley morning, 6. All the best, B. Meadbh’s waves.
«Terra di confine è un progetto che già dall’organico manifesta l’intenzione di coniugare la musica classica con generi musicali diversi, infatti al tradizionale quartetto d’archi con pianoforte affianca il saxofono soprano, il basso elettrico e la batteria. Il concerto, tutto di musiche originali di Paolo Ugoletti, si articola in due parti. Nella prima sono presentati sei pezzi nei quali è chiaramente rintracciabile la matrice musicale “fusion” pur se mitigata dalle sonorità più dolci e rarefatte degli stumenti ad arco.
La seconda parte presenta un unico pezzo, Meadbh’s waves. Si tratta di una ampia composizione in un unico movimento scritta nell’inverno del 2004. La partitura, diario di un breve soggiorno irlandese, dopo una meditata introduzione che vede protagonisti dapprima il pianoforte e poi il quartetto, si sviluppa come un rondò che mette in gioco idee musicali contrastanti e propulsive fino ad un tempo di walzer finale che, attraverso una dissolvenza incrociata fa approdare l’intera composizione ad un fragoroso reel.
Il succedersi quasi cinematografico delle diverse fasi della composizione non pregiudica l’unità della stessa: la tecnica della variazione permette di far coesistere elementi jazz e country a stretto contatto con una scrittura classica. E’ nella polifonia dei generi, nell’armonia di ciò che è discordante che la composizione trova un senso profondo».
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