Sulle tue tracce (auf deinen spuren), per Saxofono baritono e 3 violoncelli.
Dedicato a Sofia Vinci e Emanuele Rigamonti ricordando Heini Glauber, per me, Enrico.
Prima assoluta: Como, 5 maggio 2019, “contemporary festival”, chiesa antica di San Giuseppe, con esecutori: Marco Bonetti - sax baritono, Guido Boselli, Sofia Vinci, Umberto Pedraglio – violoncelli.
L'opera, già edita da Ars Publica Edizioni Musicali, dal 2024 ha una maggiore diffusione dal Sito del Progetto "IL SAXOFONO ITALIANO" www.ilsaxofonoitaliano.it
«Sulle tue tracce (auf deinen Spuren) per sax baritono e tre violoncelli : le sonorità chiaroscure di questo organico hanno dato forma a un brano che cerca di dar suono a alcuni dei molteplici tratti del carissimo amico Heini Glauber, per me Enrico; tratti indelebili di grande umanità e vivacità intellettuale.
La composizione è articolata in quattro arcate.
La prima (battute 1 / 58) ha un carattere mesto e riflessivo; prende spunto dall’idea del corale rivisitato e alcuni aspetti dei canti della liturgia ortodossa.
La seconda (battute 59 / 170) è caratterizzata da un andamento vivace basato su un basso ostinato suonato pizzicato dal terzo violoncello su il quale vengono inventate variazioni.
La terza arcata (battute 171 / 194) nuovamente lenta e vocativa; è imperniata su un ostinato dei violoncelli nel registro grave; la sonorità ottenuta sostiene e interagisce con il saxofono il quale suona un canto dolente.
Lo svolgimento di questa sezione si alleggerisce gradualmente confluendo nella chiusa (battute 195 / fine) dall’andamento rapido, composta da sonorità sempre più fievoli, quasi onomatopee.»
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«L’organico è curioso: sax baritono e tre violoncelli dei quali uno ha la quarta corda accordata più grave per dare profondità timbriche e armoniche. Le intriganti sonorità chiaroscure di questo organico hanno dato forma a un brano che alterna varie situazioni espressive: meste, riflessive con spunti ispirati ai canti della liturgia ortodossa. Un viaggio sonoro che vede anche momenti ironici o veloci, tra i quali, uno basato su un walking bass suonato da uno dei tre violoncelli sopra il quale vengono inventate variazioni, poi, contraddetto nuovamente da situazioni lente, vocative, sospese, le quali, alleggerendosi gradualmente confluiscono nella rapida chiusa composta da sonorità sempre più fievoli facendo un suggestivo uso di onomatopee. Il brano è dedicato alla memoria del carissimo amico Enrico (Heini) Glauber e ispirato ad alcune delle infinite peculiarità della sua vitalità.»
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