Riferimento: Iacopini, Pier Paolo
«Ho composto la mia Sonata n. 1 per saxofono contralto e pianoforte nel 2012, grazie alla collaborazione e la sollecitazione di Pier Paolo Iacopini, al quale è dedicata, come del resto diversi altri miei lavori. Senza addentrarmi in inutili descrizioni, che alla fine non descriverebbero proprio niente fuori dall’ascolto, posso dire che essa è una lunga, articolata dichiarazione d’amore per questo strumento (come anche per il pianoforte, ovviamente), nel senso di una continua riscoperta delle sue possibilità espressive, troppo spesso misconosciute – o affrontate sbrigativamente e in modi a mio avviso fuorvianti – dalla musica contemporanea, che si è limitata alla fisicità esterna del suono, ai limiti tecnici da superare a tutti i costi ma non ad una ricerca profonda sulla sua voce. La Sonata è articolata in tre movimenti, ognuno dal carattere differente, il primo dal carattere preludiante, con una parte interna più ritmica, il secondo un recitativo seguito da una melodia distesa e lentamente danzante, il finale dal carattere mosso, virtuosistico e vagamente ironico. In tutti e tre il sax si immerge in un costante dialogo a pari livello con il pianoforte, un rapporto fatto di pensieri musicali liberi e pieni di “affetto”, colori, immagini.
Ci voleva un musicista come Pier Paolo Iacopini per farmi davvero scoprire la bellezza del suono di questo vecchio / giovane strumento, le sue infinite nuances, e difatti il numero “1” che appare nel titolo della mia composizione vorrei che suonasse.. come una promessa di future sfide.»
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