So Loud per saxofono basso, pianoforte e live electronics (sistema di diffusione ambisonics). Sarà presentato il 4 marzo 2017 allo ZKM Kubus di Karlsruhe.
«So loud è un pezzo massimalista. Tutto è in grande: gli strumenti, il setup (si tratta di un sistema di 43.4 altoparlanti), il volume della musica. Si tratta di una musica che vive nel “mondo del forte” anche nei momenti in cui gli esecutori suonano piano. Un’amplificazione dinamica, cioè non presente tutto il tempo ma che segue alcune regole di risposta al gioco degli esecutori, contribuisce a stravolgere in modo massiccio le sonorità acustiche della parte strumentale. Queste senza elettronica non potrebbero avere senso: è una musica pensata per essere amplificata e per riempire uno spazio grande come quello del Kubus, la sala principale dello ZKM in cui sarà eseguito il brano. In questo pezzo si ritrovano alcuni tratti dei miei pezzi degli ultimi anni e dei miei interessi: i rasoi a vibrazione, l’ebow nel pianoforte, gli strumenti a fiato usati per amplificare e distorcere la voce umana. È un pezzo summa di esperienza varie che racchiude e forse chiude un ciclo di esperienze. Dopo avere vissuto in Francia per tanti anni, tre anni in Germania sono stati per me molto formativi e hanno contribuito a fabbricarmi delle orecchie “nuove”. Dopo l’esperienza dell’Ircam, una residenza d’artista allo ZKM avente come scopo la produzione dell’elettronica di questo pezzo nonché la mia ricerca sulla spazializzazione e sui dispositivi di diffusione multicanale è servita per apprendere a rapportarmi con lo spazio in modo diverso.
Un sistema di altoparlanti così complesso permette l’approccio di differenti tecniche di diffusione del suono. Io ho scelto per alcuni suoni la diffusione diretta altoparlante per altoparlante, per altri l’ambisonics, che dà una sensazione di calotta semisferica con gli ascoltatori dentro, e poi una spazializzazione in cui parametri non congruenti di una WFS sono dati al sistema, così da sfalsare le proporzioni metriche del setup diffusione: si creano false lontananze, vicinanze iperreali che rendono alcuni suoni quasi tattili, tanto si sentono vicini. A questo sistema gigantesco si oppone una sorgente piccola nel pianoforte, così da fare coincidere lo spazio di produzione sonora con lo spazio di diffusione. La dicotomia tra grande e piccolo, tra esadiffuso e intradiffuso muove il brano e influenza radicalmente la forma».
di altoparlanti così complesso permette l’approccio di differenti tecniche di diffusione del suono. Io ho scelto per alcuni suoni la diffusione diretta altoparlante per altoparlante, per altri l’ambisonics, che dà una sensazione di calotta semisferica con gli ascoltatori dentro, e poi una spazializzazione in cui parametri non congruenti di una WFS sono dati al sistema, così da sfalsare le proporzioni metriche del setup diffusione: si creano false lontananze, vicinanze iperreali che rendono alcuni suoni quasi tattili, tanto si sentono vicini. A questo sistema gigantesco si oppone una sorgente piccola nel pianoforte, così da fare coincidere lo spazio di produzione sonora con lo spazio di diffusione. La dicotomia tra grande e piccolo, tra esadiffuso e intradiffuso muove il brano e influenza radicalmente la forma». (ESZ News)
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