Riferimento: Brutti, David
Sette saxofoni (sopranino, soprano, alto, tenore, baritono, basso, contrabasso) per un solo esecutore ed elaborazione del suono in Real Time.
«La composizione è stata scritta per David Brutti. Il sistema di di live elettronics prevede l’utilizzo di un PC Windows o Mac osx dotato del software MAX MSP, un microfono, un mixer. La prima parte del titolo unisce due parole, Sax e Max, il nome del software. Max è retrogrado (xaM) per poterlo unire a Sax ed avere il corpo centrale, axa, palindromo, uguale in entrambe le direzioni di lettura. L’altra parola, Session è presa a prestito dal Jazz, jam session è un incontro tra musicisti che di solito improvvisano su temi noti o su armonie prestabilite.
Dal Jazz, suo ambiente originario, è migrato successivamente nel Rock e nell’Hip Hop. La jam session ha due aspetti fondamentali, quello di sperimentare nuovo materiale e mettere alla prova le abilità strumentali di improvvisatore. Sette strumenti ma un solo esecutore, ma in realtà c’è Max che duetta col sassofonista, cattura le sequenze sonore del sax, le ripropone duettando con lui, elabora i suoni denaturandoli fino all’irriconoscibilità ed altro ancora. Entrambi hanno modo di sfoggiare in toto il loro virtuosismo.»
Saxa M Session
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