Micro-omaggi a Bartók per quartetto di sax.

È stato eseguito in prima assoluta in occasione del 3° Congresso Europeo del Sassofono, presso il Castello del Buonconsiglio, Biblioteca Clesiana, il 19 luglio 2024 dal Saxophonie Quartet (Gretha Mortellaro - Sax soprano, Christian Summa - Sax contralto, Tommaso Rocchetti - Sax tenore, Luca Chiarini - Sax baritono).

«Questa composizione per quartetto di sax è un piccolo omaggio al mondo musicale di Béla Bartók, geniale compositore ungherese del Novecento che ha avuto la capacità di esplorare, lungo il corso della sua opera, linguaggi musicali diversi ma garantendo sempre una varietà stilistica. Nel caso specifico, la fonte di ispirazione è stata il Mikrokosmos di Bartók, raccolta di 153 pezzi pianistici progressivi in cui egli incorpora una vasta gamma di stili e tecniche, aiutando gli studenti a sviluppare la musicalità ed una padronanza completa della tastiera. I cardini tecnici includono la poliritmia, l’esplorazione modale e ritmica coniugate all’uso innovativo delle scale. Il riferimento al contrappunto e alla musica popolare in Bartók è sempre importante, crea un legame tra tradizione e sperimentazione, fornendo un terreno fertile per lo sviluppo di uno stile musicale unico e moderno. La presente “suite” per sax, pertanto, considera questi assi portanti del regno bartokiano coniugandoli però in una via diversa, con l’uso della tecnica contrappuntistica unita a sonorità che volgono alla danza, al jazz e alla popular music.

La suite è strutturata in 6 brevi miniature.

1. Canone all’unisono su ostinato

2. Canone inverso su tenor

3. Contrappunto in ritmo bulgaro

4. Canone a 2 (alla quinta)

5. Canone retrogrado (cancrizzante) a 2

6. Passacaglia

Il quartetto suona nelle miniature 1, 2, 3, 6; invece, nelle miniature 4 e 5 lo spazio è lasciato alle coppie di sax (S-B / C-T). L’esecuzione può avvenire in tre modi: nel primo, si esegue la composizione così come scritta (nn. 1-6); nel secondo, si esegue la suite in maniera retrograda, cioè partendo dall’ultimo brano sino ad arrivare al primo (nn. 6-1); infine, la terza modalità contempla la possibilità di ricomporre i brani secondo l’ordine che più aggrada in sede di esecuzione, tenendo conto anche delle esigenze di natura scenica.»