Ritratto di giovine (seconda versione), per enseble e sax obbligato (2000).
Per 13 strumenti (Fl, Ob, Cl, Fg, Sax.C, Cor, Trb, Trbn, 2 Vl, Vla, Vc, Cb).
Iniziata la composizione nel 1981, la 1a esecuzione di questa versione (II) si è avuta a Palermo nel Marzo 2000.
«In Ritratto di giovine si fa strada la possibilità di un linguaggio nuovissmo che procedendo da Mahler e Webern affonda la sua radice nella profondità dell'Etnía …di un procedere compositivo ed umano che sia realmente, secondo Kolisch, decifrato da Metzger, rivoluzione permanente come in quanto tradízione perpetua».
Ha scritto Heinz-Klaus Metzger, una delle più alte coscienze critiche europee: «La forma estetica non è il bene, bensì il veicolo del giudizio su quel che è male... Da dove giungano quei compositori, tremendamente pochi, la cui musica, come quella di Federico Incardona, diviene veicolo del giudizio su quel che è male, come essi nascano, si sviluppino e si innalzino, a volte poi crollando, è difficilmente deducibile da un punto di vista filosofico».
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