In cartellone il 28 giugno 2018 alla Salle Jacques Prévert della Médiathèque di Bourges, nella Valle della Loira, la prima esecuzione assoluta di Pulse(s) per saxofono contralto e dispositivo elettroacustico, interprete Serge Bertocchi.
«Da tempo la pulsazione è tra gli aspetti compositivi principali dei miei lavori sia strumentali sia elettroacustici. In un passaggio della mia opera La vallée des merveilles ho provato a sperimentare la simultaneità di più metronomi contemporaneamente affidati a più musicisti che suonano in maniera indipendente tra loro. In un altro momento della stessa opera, un solo per flauto era articolato su due pentagrammi aventi metronomi diversi. Questa esperienza è stata molto importante perché mi ha permesso di constatare la validità di un sistema ritmico che con estrema semplicità di scrittura consente la percezione di una complessità ritmica notevole; essa necessiterebbe dell’uso di figurazioni ritmiche machiavelliche qualora si adottasse una scrittura tradizionale basata su un solo tempo metronometrico. In questo lavoro per saxofono contralto porto avanti questo approccio con una complessità ancora maggiore: ai tempi metronometrici in simultanea, a cui corrispondono trame e timbri separati nettamente tra loro, si sovrappone un altro tempo metronometrico dato dal feedback del segnale captato da un microfono e inviato all’interno del dispositivo Sampo. Questo lavoro è una commissione dell’associazione Musinfo di Bourges, la quale da tempo si occupa dello sviluppo di questo dispositivo per l’esecuzione di brani storici di musica mista – tutto il repertorio dagli anni ’50 agli anni ’90 – e per la creazione di nuovi brani dedicati ai dispositivi. Sampo si compone di una parte hardware – una serie di pedali cui corrispondono una serie di trattamenti e un calcolatore incastonato in un mobile con monitor integrato – e una parte software, la cui interfaccia grafica è ad uso diretto del musicista il quale può eseguire in concerto il suo repertorio senza la necessità di avere qualcuno in regia. Questa indipendenza fa parte della missione musicologica di questo dispositivo e il mio pezzo va in questa direzione. Il musicista su scena è così responsabile del suono diretto, dell’amplificazione e della sovrapposizione di numerosi layer ritmici dati dalla parte strumentale e dall’interazione con il sistema di captazione».
ESZnews 76
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