Letture al saxofono su testi di Aldo Palazzeschi, Bruno Marin, D. Tessa, Hans Magnus Enzensberger, S.Penna, per saxofono, voce dell’esecutore, microfonia e processione di suono.
Prima presentazione presso l’Art Forum Gallery di Merano nel 1996.
«(Versione 1998) Intavolature per saxofono contralto e suoni orali dell’esecutore. Il saxofono è strumento endoscopico. Unico ad essere così decisamente invasivo del cavo orale dello strumentista (meno il clarinetto, marginalmente le ance doppie, del tutto esteriori gli ottoni), esplora le risonanze di tutte le cavità interne, amplificandole in virtù delle sue megafoniche. Il tubo di ottone è in realtà solo la parte visibile dello strumento completo, che si realizza pienamente nell’innesto fusionale tra organico e inorganico. Per questo è così mutevole nel timbro (pur essendo perentoriamente riconoscibile), per ciò cambia sensibilmente carattere da saxofonista a saxofonista ed è frequentemente paragonata alla voce umana. Da anni vado esplorando questa relazione fonica esterno/interno, aiutato dalla microfonia-microscopia che consente di amplificare e rendere udibili tutti i più minuscoli eventi sonori che si producono sul limite che separa/unisce il corpo dallo strumento, il suono organico da quello inorganico, l’umidità acquea dall’aria del fiato vitale».
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