L’autore del testo è W.H.Auden.
«In Nones (L’Ora Nona), W. H. Auden trasfigura la Passione di Cristo in una analisi lucida e bruciante dell’agonia dell’uomo incatenato all’enigma di un momento improvviso e definitivo:
What we know to be not possible
Though time after time foretold
By wild hermits, by shaman and sibyl
Gibbering in their trances,
Or revealed to a child in some chance rhyme
Like will and kill, comes to pass
Before we realize it. We are surprised
At the ease and speed of our deed
And uneasy: It is barely three,
Mid-afternoon, yet the blood
Of our sacrifice is already
Dry on the grass; we are not prepared
For silence so sudden and so soon;
The day is too hot, too bright, too still,
Too ever, the dead remains too nothing.
Tra il 1953 e il 1954 contavo di comporre una cantata per soli, coro e orchestra basata su quel poema. La concezione musicale del progetto era assai complessa, e si fondava su una serie rigorosamente simmetrica di tredici note: una serie cioè con il raddoppio di un suono, da cui venivano generate ampie trasformazioni armoniche che andavano da aggregati sonori molto complessi all’ottava:
Tutta l’articolazione e la morfologia dello sviluppo musicale erano controllati da procedimenti assai sistematici e «fatalisti».
Ma dopo un anno di lavoro dovetti arrendermi all’evidenza che il poema era in se stesso troppo complesso e lungo per potersi interamente assimilare a un processo musicale. È per questo che, avendo finalmente dovuto rinunciare al progetto, ho combinato assieme cinque dei numerosi episodi orchestrali in una sequenza coerente che, spero, conserva qualcosa del potere di trasfigurazione del poema di Auden. Si tratta di cinque aspetti diversi di uno stesso processo musicale, formalmente delineato da operazioni sul numero 9, che coinvolgono durate, intensità e modi di attacco. Nones può essere ascoltato anche come studio di transizioni sonore che vanno dal rumore al suono, cioè da situazioni particolarmente complesse a situazioni relativamente semplici.
Nones fu eseguito per la prima volta a Torino nel 1955 sotto la direzione di Bruno Maderna.» Luciano Berio
[LP • London Symphony Orchestra, Berio - Dir, RCA Victor ARL 1~1674, 1976]
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