Il brano “Natalinka” è un brano per 12 sax, la formazione è:

3 sax soprani;

3 sax contralti;

3 sax tenori;

2 sax baritoni;

1 sax basso.

«L’anima russa è profondamente musicale e la musica accompagna tutta la vita del popolo russo. Essa è caratterizzata da una malinconia che contraddistingue tante canzoni dei popoli oppressi e che raccoglie i riflessi del paesaggio, delle steppe senza fine, dei grandi fiumi, delle foreste impenetrabili, delle paludi e delle desolate pianure nevose. La Russia ha dato tanto al genere, ricordiamo alcuni compositori come Petr Tchaikovsky, Igor Stravinsky, Nikolai Rimsky-Korsakov, Modest Musorgsky, Aleksandr Borodin, Sergei Rachmaninov, Dmitri Shostakovich, Aleksandr Skrjabin, Sergei Prokofev etc... I compositori russi appartengono da sempre al firmamento internazionale della musica classica. Alcuni di loro hanno dettato i canoni del genere, altri al contrario, si sono accaniti a infrangerli o hanno conservato nelle loro opere le melodie della tradizione popolare russa rielaborando la musica medievale. Altri ancora hanno cercato i suoni del futuro. La composizione di questo brano è stata molto semplice, perché pensando a questo grande paese, le idee si susseguivano molto facilmente. Il compositore ha usato delle armonie tipiche della musica popolare russa (solitamente la musica russa sono scritte in tonalità minori), inoltre, ha usato il nome Natalinka perché ha voluto dedicare questo brano alla sua amica e anche perchè è un nome molto comune in Russia. Anche se questo brano è stato dedicato ad una sola persona, il compositore ci tiene a precisare che appartiene a tutto il popolo russo.»