Per saxofono soprano e baritono o basso (un esecutore) e Live electronics.
Prima esecuzione in occasione dei “Concerti nel Chiostro” 2013 da parte di Andrea Mocci.
«La memoria potrebbe essere movimento, significato, motivazione, ricordo ed è basata su componenti primitive dell'esperienza di tutti. Allo stesso modo, in Memini, ho studiato alcuni suoni primitivi di sax e ho cercato di rappresentare, attraverso un racconto musicale in cui la memoria funziona, le fasi dell'azione della memoria che ho chiamato "time-sentence" e "space-matter". Gli eventi generati da essi potrebbero essere chiamati "stato di costituzione", "scoperta-sviluppo" e "declino-perdita". In Memini, comunque, ogni movimento è indirizzato a piegarsi su se stesso perché l'indagine finale è il principio nativo che si manifesta come effetto e, quando rispecchia, guarda se stesso, come causa, come memoria.»
« Il brano si basa sia sulla memoria come movimento, significato, motivazione e ricordo, sia sulla ricerca delle componenti primitive dello strumento. Memini è costruito su due strutture dinamiche che ho chiamato “tempo-frase” e “spazio-materia”: da queste si sviluppano le fasi di “costituzione-stato”, “scoperta-sviluppo” e “declino-perdita”. Nel brano, tuttavia, le frasi sono destinate a ripiegarsi su loro stesse in quanto la meta di investigazione finale è il principio di generazione che si manifesta prima come effetto e, quando perviene a sé, come causa, come memoria.»
[Registrazione “Punti di Ascolto n. 6” • Federazione CEMAT, Roma, 2014]
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