Cantata per ensemble vocale (Sop, MSop, Alto, Ten, Bar, Basso), ensemble strumentale (c.i, cl.bs, tr, trbn, ch.el, 2 perc, tast, v, va,vc, cbs), trio concertante (Flauto dritto contrabbasso, Saxofono contrabbasso, Flauto Basso) ed elettronica.
Commissionato dalla Pro-Helvetia (Swiss Art Council) è stato eseguito per la prima volta il 12.10.2007 al Festival Musica Strasbourg dai Neuevocalsolisten Stuttgart, dall’ICTUS ensemble, Suzie Fröhlich (flauto dritto contrabbasso), Rico Gübler (saxofono contrabbasso), Michael Schmid (flauto basso) diretti da George-Elie Octors.
«Il mio incontro con il Vijnana - Bhairava Tantra , una delle vette della filosofia religiosa indiana risale ad anni fa. Mi sono allora ripromesso che un giorno avrei tradotto in musica una parte del suo messaggio. Questa trasposizione inizia con Matra, un lavoro di circa 50 minuti che intende incarnare e trasmettere questo tipo di esperienza: la comprensione delle domande esistenziali fondamentali si basa sull'esperienza individuale. Nei testi del Vijnana-Bhairava Tantra, Devi pone a Shiva una serie di domande fondamentali:
O Shiva, qual è la tua realtà?
Che cosa è questo universo pieno di meraviglie?
Qual è il seme?
Chi tiene l'asse centrale della ruota universale?
Che cosa è questa vita oltre la forma che penetra le forme?
Come arrivare pienamente, al di là di spazio e tempo, nomi e descrizioni?
Chiarisci i miei dubbi!
Shiva risponde con 112 sutra, o tecniche. Quando una risposta arriva, non procede dalla conoscenza di altri ma preferibilmente dalle scritture religiose; essa è la figlia dell’esperienza personale, vale a dire dalla meditazione su queste tecniche. L'accento è dunque posto sulla esperienza individuale e sulla consapevolezza del fatto che la verità è un processo individuale, impossibile da trasmettere letteralmente. In effetti, al di la del soggetto, questa verità non è la conoscenza, ma uno stato d'essere.
Tre dei centododici sutra del Vijnana-Bhairava Tantra formano il testo della cantata Matra. I testi di Maria Maddalena e di Lucrezia si intrecciano con i precedenti per rafforzare un messaggio comune, senza alcuna volontà sincretica.
Il lavoro è diviso in tre sezioni e tre livelli di lettura. Il primo, testuale, veicola tre Sutra, uno per sezione con estratti dal Vangelo di Maria Maddalena e il De Rerum Natura di Lucrezio. Il secondo livello rappresenta simbolicamente la struttura dei sette corpi (sistema comune di molte filosofie e medicine orientali) secondo il quale l’uomo conosce e percepisce la vita grazie a sette centri diversi (in Matra sono i primi tre , definito come il corpo fisico, etereo e astrale). Il terzo livello, in particolare la musica, trasmette un'esperienza che va al di là del dicibile. Questo rivendica una autonomia, una intrinseca verità nascosta nella forza evocativa del suono, una autenticità priori. La cantata Matra ha quindi un obiettivo polisemantico, per cui i tre livelli, musicale, testuale e simbolico, comunicano e si compenetrano.
In termini musicali, l'ensemble vocale incarna il dialogo, a volte come messaggio e rappresentazione del messaggio. Solo e/o in insieme corale, la voce è allo stesso tempo messaggio e messaggero, che comunica ma che esprime anche materia, spessore. L'insieme strumentale è la base di tutto l’ensemble. Nella evoluzione dell'evoluzione musicale della cantata, si presenta come corpi e risonatori del messaggio vocale. Il trio concertante, composto da tre strumenti relativamente insoliti (flauto basso, flauto a becco contrabbasso - flauto Paetzold – e sassofono contrabbasso) fornisce una terza dimensione, una sorta di aria carica di gravità, a metà strada tra strumenti e voce, dotata di sua autonomia, a volte per condurre e a volte per unire i due insiemi. Quasi un coro greco trasfigurato sia dalla natura astratta dei suoni che produce che per la particolare prospettiva che gli dà la sua posizion nellha prodotto solo dal punto di vista particolare, che gli dà la sua posizione nell’otganico orchestrale».
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