Riferimento: Bianchini, Michele
Marche avec Adolphe (Passeggiando con Adolphe)
Prima esecuzione: 11 aprile 2014, Fuesternfeldbruck (Munchen), Michele Bianchini/Sx.
«Il 2014 è stato l’anno del bicentenario della nascita di Adolphe Sax (Antoine-Joseph Sax - Dinant, 6 novembre 1814). Non potevo ignorare questa ricorrenza. Dovendo scrivere un brano per sax tenore, commissionato dal sassofonista Michele Bianchini, ho ritenuto opportuno omaggiare Adolphe Sax con un brano in cui ci fosse una stretta corrispondenza tra la musica e il geniale inventore. Per fare questo mi sono avvalso della crittografia musicale. Il suo nome contiene lettere dell’alfabeto che possono essere tradotte in note seguendo la notazione alfabetica. Io ho utilizzato la notazione tedesca (A,B,C,D,E,F,G,H), nella quale “H” e “B” indicano rispettivamente la nota naturale e il bemolle, nella notazione sillabica SI e SIb. Nella tradizione musicale ci sono molti esempi dell’utilizzo della crittografia, lo steso Bach utilizzo in molti lavori il suo nome, Schumann, Elgar, non voglio fare un elenco. Il nome di ADolpHE Sax, come potete notare contiene ben 5 note:
[A = LA 2° spazio, D = RE 4° rigo, H = SI 3° rigo, E = MI 4° spazio, S = MIb 4° spazio]
La lettera “S” indica il Mib. Dalle lettere ai numeri con la “Pitch-set Theory” tecnica analitica basata sulle proprietà degli Insiemi che viene usata in particolare per l’analisi di composizioni atonali il cui fondatore è Allen Forte che è stato Battell Professor Emeritus of the Theory of Music at Yale University and specialized in 20th-century atonal music and music analysis. È morto il 16 Ottobre 2014, una pura coincidenza colloca la data della sua morte vicina a quella della bicentenaria nascita di Adolphe. In modo, direi, retroattivo questo lavoro è anche un omaggio al genio di Allen Forte. Molti compositori si sono avvalsi di questo sistema per creare i loro lavori. In breve la Pitch-set Theory numera i 12 semitoni da 0 a 11 in moda che i calcoli siano più semplici da effettuare. Ordinando le note in senso crescente:
[A = LA 2° spazio, H = SI 3° rigo, D = RE 4° rigo, S = MIb 4° spazio, E = MI♮ 4° spazio]
tradotte in numeri, 9 11 2 3 4 vengono di nuovo ordinate dal numero più piccolo 2 3 4 9 11 si traspone togliendo 2 a tutti i membri 0 1 2 7 9 e si ottiene l’ordine normalizzato. Si procede a trovare l’ordine essenziale, il più stretto possibile (detto “Prime Form”) con opportuni calcoli si ha (0,1,2,5,7) da cui si ottiene l’inversione [0,2,5,6,7].
[Ordine normalizzato: DO, DO#, RE, FA, SOL. Ordine essenziale: DO, RE, FA, FA#, SOL]
Il passo successivo è quello del Interval Vector, vettore intervallare che da indicazione di quali intervalli sono impliciti nell’insieme con le relative occorrenze in questo caso: <221131> la posizione indica, da sinistra, 2m, 2M, 3m, 3M, 4G, 4A. Osservando si nota una buona occorrenza di intervalli di 4G o 5G, sopra la quinta diminuita gli intervalli vengono rivoltati. Il mio brano inizia ed insiste proprio su questo intervallo e precisamente “E H” MI – SI. Per il resto se vi va divertitevi ad analizzare il brano, ma prima studiate la “Pitch-set Theory”!!!!»
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