«Magic Moon è lo spazio segreto che vive nella fantasia di ognuno di noi. Può essere legato al ricordo di un momento del tutto particolare oppure riferirsi ad una situazione mai vissuta nella realtà ma tanto desiderata. Sta di fatto che la luna, o più precisamente le fasi lunari o lunazioni, hanno rappresentano da sempre modelli e principi su cui basare riti, magie e proverbi. Da tempi immemorabili le fasi lunari regolano le attività dei contadini, dei sacerdoti, dei maghi. C’è chi sostiene che si tratti di superstizione, c’è chi, al contrario, sostiene che l’attività lunare influisca direttamente sull’intero ciclo della natura. Nell’Antico Egitto, nell’Antica Cina, nella Roma Imperiale e perfino nella corte dell’illuminato Carlo Magno, esistevano funzionari preposti all’osservazione dei moti della Luna (c’è chi sostiene che perfino la Roma dei papi si sia sporadicamente servita di “osservatori lunari” per regolare le attività politiche ed economiche). Fu il grande medico greco Ippocrate a dividere l’anno solare in tredici fasi lunari, 400 anni prima di Cristo. Dal punto di vista mitologico e religioso la dualità Luna-Sole è rapportata alle personalità umane femminili e maschili: la Luna è complementare ed equilibra il Sole. Il Sole è tutto Spirito, il principio maschile, e la Luna è tutta Anima, il principio femminile. Il Sole governa l’individuo e la Luna governa il collettivo, le folle e in generale i gruppi di persone. Priva di luce propria, la Luna semplicemente riflette la luce del Sole. In questo senso, il Sole è il principio attivo, o principio Yang, e la Luna il principio passivo o principio Yin. Il fascino lunare è stato l’ispirazione di questa composizione. La scelta non casuale del saxofono contralto come strumento solista, rappresenta la Luna che si circonda di altri elementi simbolici, in questo caso la banda, ed insieme creano la “magia”. Il brano inizia con un movimento ostinato e ripetitivo, matrice dell’intera composizione, sul quale il solista traccia linee cariche di lirismo, a volte sospese ma sempre cariche di energia ed intensità, il tutto in un tessuto armonico aperto che strizza l’occhio con discrezione alla musica jazz, o perlomeno ad una sua “magica” contaminazione.»
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