Prima esecuzione a Massa: Teatro Guglielmi - 21/04/2017.
«Il brano non si ispira solo alla vibrante sinestesia di Cesare Pavese ma anche a una parte importante della produzione del poeta piemontese: quella legata al jazz e al blues. Si ricerca con insistenza il gesto improvvisativo, il colore malinconico e dimesso che lo stesso Pavese infonde nei componimenti “blues”; in questo senso devono essere intesi i precisi rimandi alla letteratura jazz degli anni ’20 e ’30: si tratta in fin dei conti dell’humus che ha generato l’oggetto dell’interesse del poeta e - immaginando una qualche resa sul piano sonoro delle sue poesie - non è possibile prendere le distanze da queste. Alla fine questo è l’obiettivo, cioè l’evocazione di una continua mimesi tra immaginario letterario (e quindi visuale) e immaginario sonoro. Alla creazione di immagini - casuali senz’altro, ma da stimolare efficacemente - concorre la struttura a pannelli presentata con grande crudezza: non c’è un graduale scivolamento delle sezioni in quelle successive, piuttosto bruschi troncamenti che portano il discorso a essere organizzato per giustapposizione di idee e concetti. Una nuda paratassi che rimanda allo schema nudo dell’improvvisazione, una mancata organicità immersa in un’atmosfera di irrealtà urbane.»
FialdiniL-LuciMute-APf-sc
Nella tua zona non abbiamo trovato un riparatore. Per segnalare un riparatore premi qui