La musica (orchestra costituita da Violini, Viole, Violoncelli, Contrabbassi, Flauti, Oboe, Clarinetto, Sax, Corno, Tromba, Arpa, Pianoforte, Tastiere, Percussioni, Batteria), allineandosi al testo (Testi di Vincenzo Cerami), cerca di immergersi nel sogno-incubo di fine millennio, nella babele dei tanti e diversi linguaggi musicali che si affollano nella memoria e nella coscienza di un musicista di oggi.
Movimenti del concerto: 1° Sta la madre dolente; 2° Esule vaga nella notte urbana; 3° Donna bianca smaltata d’asfalto; 4° Un’altra madre; 5° Dormi, dormi; 6° Stabat Mater dolorosa.
«Due madri: ambedue piangono il proprio figlio morto. La prima madre (voce di soprano), in un paese opulento e consumista, ha visto suo figlio ucciso dalla droga, vittima di una società smarrita nei miti sbagliati del benessere e nella perdita del sentimento della trascendenza.
La seconda (voce soul) ha perso il figlio ucciso dalla fame: la carestia di un paese del terzo mondo non ha risparmiato il ragazzino che si è smagrito, ha mangiato la terra e davanti agli occhi di lei si è spento.
Due madri addolorate, due cause di morte opposte, ma vittime dello stesso modello di sviluppo planetario. Ripercorrendo la forma dello Stabat Mater classico che ha già ispirato grandi musicisti del passato (Scarlatti, Pergolesi, Rossini, Dvorak, Paulenc…), La Pietà canta, in versi liberi, il dolore archetipo della madre per la perdita del figlio, il dolore di Maria sotto la croce, citando a tratti i versi rituali di Jacopone da Todi, sia in traduzione moderna sia nell’originale latino.»
Nella tua zona non abbiamo trovato un riparatore. Per segnalare un riparatore premi qui