Riferimento: Filippetti, Enzo
Versione II commissionata dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna
«Fa parte di una serie di opere per pianoforte preparato e strumento solista, tutte denominate Koan, che impiegano gli strumenti acustici tradizionali fuori dal sistema armonico e dalla scala temperata. Il carattere di questo Koan, ed il suo significato, sono da ricercarsi principalmente nella cultura musicale orientale ed africana, dove le convenzioni armoniche e contrappuntistiche non hanno seguito la stessa evoluzione della musica occidentale, ma hanno privilegiato la dimensione melodica e ritmica della musica.
I suoni dello strumento solista sono per la maggior parte multifonici e l'estrema semplicità della linea melodica viene sfruttata essenzialmente per rendere percepibile il complesso gioco di microvariazione del timbro.
Il pianoforte è pensato come uno strumento ritmico e politimbrico. Ognuno dei 22 tasti che verrà suonato deve essere prima preparato con dei piccoli bulloni metallici che rendono il suono vagamente simile a quello dei Gemelang indonesiani. Questo permette di ottenere un diverso timbro non armonico per ogni tasto ed una scala di altezze non temperate».
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