Riferimento: Antongirolami, Gianpaolo
Versione per sax soprano, tape e live electronics dall'originaria per saxofono soprano e suoni generati al computer e Nastro Magnetico a 2 tracce del 1991/92.
anche riportata con l'indicazione
Agostino Di Scipio - Kairos (sax soprano, suoni di sintesi e live electronics)
«Nota sull'uso dei Saxofoni nella musica elettroacustica di A.Di Scipio.
Per i compositori che si dedicano alla musica elettroacustica l'intera famiglia dei Sx rappresenta un territorio di sonorità molto ricco e stimolante. La letteratura, soprattutto all'estero, è piuttosto vasta; possono essere segnalati i due brani del compositore e fisico francese Jean Claude Risset,Voilements e Saxatile, nonché il lavoro dell'inglese Mike Vaughan, Ensphered (tutte composizioni per Saxofono e Nastro Magnetico).
Personalmente ho dedicato due lavori a questo tipo di strumento: Kairòs e Lichtung. Variazioni sul ritmo del vento I. Qui mi limiterò ad accennare i criteri estetici e tecnici in base ai quali mi sono avvicinato al Saxofono in questi due lavori».
- Kairòs -
«Si tratta di un lavoro estremamente rarefatto, la cui ideazione è tutta giocata su una caratteristica determinante dello strumento: la sensibilità dell'ancia. All'interprete si chiede di suonare sempre "solo soffio" ma vicino al limite oltre il quale l'ancia entra in vibrazione periodica dando vita al suono ad altezza determinata. Ciò richiede all'interprete tutta la capacità nel controllo dell'ancia; la difficoltà di tale controllo dà vita ad improvvise apparizioni di armonici e a dettagli sonori non trascrivibili, per esempio sibili di vario genere. Nonostante l'impegno dell'interprete, questi fenomeni accadono spesso imprevedibilmente, a causa della o meglio; grazie alla non linearità che è propria dell'ancia come sistema fisico.
I suoni sintetici su nastro fluiscono senza necessità di sincronia assoluta con l'interprete dal vivo, e non sono per nulla imitativi del Saxofono. Tuttavia sono stati generati attraverso metodi di sintesi che producono fenomeni di nonlinearità, all'interno del suono, simili a quelli dovuti alla sensibilità dell'ancia. Ne derivano rumori, suoni pulviscolari, transizioni improvvise allo spettro armonico. Ciò è stato possibile utilizzando una particolare forma di sintesi granulare controllata con modelli matematici caotici (simili a quelli della matematica frattàle).
Kairòs ha avuto un'importanza centrale nel mio lavoro compositivo. In esso viene tematizzata una concezione del tempo molto particolare, in bilico tra la rigidità del tempo-kronos (tempo assoluto) e l'indeterminazione vitalistica del tempo-aion (tempo psicologico). Nella sovrapposizione di strumento e suoni sintetici preregistrati, pur priva di sincronie, spesso emergono proprietà dinamiche assimilabili, anche se ciò è inizialmente pura eventualità, potenzialità, quindi energia. Come indica il filosofo G.Marramao, kairos restituisce una complessa concezione del tempo, non riducibile né alla pura misura cronometrica né al fluire qualitativo della coscienza ma partecipe di entrambi. Nel tempo kairos (l'occasione, il tempo opportuno) kronos e aion si incontrano e scontrano dando vita alla forma. Non a caso le riflessioni che sottendono alla realizzazione di questo lavoro per Saxofono e suoni sintetici sono state raccolte in un saggio intitolato Kairòs: sulla morfologia dinamica del tempo e del suono (Sonus, 1994) nel quale analizzo la relazione estetica tra temporalità e timbro nella musica elettroacustica».
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