“July 19th or How to establish a second Republic founded on the blood of a State Massacre” per voce solista, sassofono concertante, pianoforte, minimoog, electronium e ensemble
Un pezzo di “teatro civile” commissionato dalla Biennale di Venezia ispirato al testo di Salvatore Borselllino, Lampi nel buio, che pone inquietanti interrogativi rievocando gli ultimi attimi di vita del fratello, il magistrato Paolo Borsellino ucciso nella strage di Via D’Amelio il 19 luglio 1992 insieme ai cinque membri della sua scorta. “La musica che si incarna ed esplode tra le pieghe del testo di Salvatore Borsellino (nella appassionata traduzione inglese di Christina Pacella) – scrive Giovanni Mancuso nella presentazione del programma del 53° Festival Internazionale di Musica Contemporanea - vuole essere un mezzo per diffondere il peso insostenibile che questa data porta con sé: una serie di ‘lampi’, proprio come compaiono nel testo, saranno le tappe di un furioso cammino sostenuto dal filo teso e allucinato della voce solista inseguita dalle immagini, dagli incubi e dai volti di quel 19 luglio di diciassette anni fa”.
Prima il 27.9.2009 al Teatro La Fenice, Sale Apollinee di Venezia in occasione della Biennale di Venezia, 53° Festival Internazionale di Musica Contemporanea - il corpo del suono: Romain Bischoff – basso/baritono, Pietro Tonolo - sassofoni, Giovanni Mancuso – electronium / minimoog / pianoforte, Sinopoli Chamber Orchestra di Taormina Arte, Pietro Mianiti – direttore.
Quest’opera “gode” del singolare caso di brano commissionato e successivamente censurato dalla Biennale Musica.
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