Infinity Op. 53 - Gregorian in Progress tratti da 9 Canti Gregoriani: Heavenly Heaven - Nativity - Mother - Flowers - Sacrifice - Sleep Angel - Heavenly Door - Infinity – Joy, per 2 soprani, coro e ensemble di flauto, clarinetto, sax soprano, fagotto, chitarra acustica, chitarra elettrica, sitar, arpa, vibrafono, contrabbasso, batteria, synt, pianoforte.
Prima esecuzione a Foggia, Chiostro di S. Chiara, in occasione del Musica nelle corti di Capitanata, il 9/6/2006.

«" Infinity" viene concepito negli ultimi mesi del 2006. Come matura riscoperta del "semplice", del ritorno alle emozioni primordiali. Il piacere nel tornare a suonare diversi strumenti: flauti, fagotto, sitar, tastiere, chitarra acustica, la cara vecchia Fender Stratocaster… Fonte ispiratrice, 9 Canti Gregoriani, come gli ordini delle schiere angeliche raggruppati in tre cori angelici, trascritti a volte liberamente, altre filologicamente mensuralizzati. Il "Canto dell'Anima" per eccellenza che si alterna, si fonde col canto jazz, blues, in contesti ritmici dal sapore rock progressivo, o in puri contesti melodici in cerca di emozioni.»
«Con "Infinity", dove la Musica fonde sapori classici, pop e rock progressive, non avendo mai smesso di ascoltare con piacere, oltre Bach, Wagner e Stravinsky, la musica di Jimi Hendrix, Miles Devis, Peter Hammill… ora, nel 2007, mi sono chiesto cosa si potesse fare ancora in ambito "pop", senza cadere in una solita riscaldata, e ormai scotta, minestra poetico-musicale.
La risposta mi è venuta dal Canto Gregoriano, indiscutibile "voce dell'Anima" e radice della nostra cultura musicale e che da sempre ha ispirato compositori dalle più svariate estrazioni.
Nasce così "Infinity". L'interagire di vari stili e generi col "canto dell'Anima". Il resto è tutto nell'irrazionale immaginario a cui porta il momento dell'ascolto.»