di Berto, Marilinda

Improvviso

A Org - 2009 - 5’

Commento all'opera

«È un dialogo letterare fra i due strumenti. È un brano vivace, quasi allegro.»

«Improvviso è un brano scritto qualche anno fa, nel 2009.

Volevo tanto comporre un brano che celebrasse in qualche modo l’unione tra gli strumenti che avevo studiato sin da bambina.

Avevo sei anni quando mi intestardii di voler suonare l’organo a tutti i costi… e quindi i miei genitori, come giusta risposta, mi comperarono una chitarra classica…

Per non disobbedire a mamma e papà andai a qualche lezione, ma devo dire che la chitarra per me è sempre stata un supplizio… per i miei gusti, aveva poco volume… io volevo l’organo!!! Mi piaceva il suono potente, la diversità dei registri, andavo volentieri a messa la domenica per sentire l’organo, e meno il parroco…scherzo!

Allora i miei genitori, esausti, mi comprarono una tastiera con i tasti pesati… era un passo avanti …

Iniziai a studiare e dopo qualche anno arrivò a casa un organo elettrico con pedaliera, che ovviamente soggiorna ancora nel salotto di mamma e papà.

Con il passare degli anni, la mamma mi accompagnava in chiesa, dove c’era un bell’organo a canne, per esercitarmi. Dovetti suonare a tutti i matrimoni dei miei cugini, alle messe della domenica… ma ad un certo punto mi sentivo un po’ sola…desideravo suonare in compagnia!

Allora chiesi di suonare il sassofono nella banda del mio paese.

Anche in questo caso, mamma e papà e persino il maestro, tentarono si indirizzarmi verso il flauto traverso o il clarinetto, considerati più adatti ad una femminuccia… ma questa volta non ci fu niente da fare, mi ero innamorata dello strumento che poi non avrei mai più abbandonato, quindi iniziai le lezioni e in breve tempo fui ammessa al Conservatorio.

Così nasce Improvviso, infatti è un brano dialogante, l’organo non si limita ad accompagnare, ma interviene ed interagisce con il sassofono.

È un brano dinamico, quasi divertente, è un pochino fuori dagli schemi organistici, mi piaceva l’idea di rendere l’organo leggero e vivace e non necessariamente tenebroso.

Il destino ha voluto che l’abbinata fosse con il sassofono: strumento dal suono quasi umano ed estremamente duttile che si unisce, a mio parere all’organo in perfetta armonia.

Improvviso non poteva che essere dedicato a mamma e papà.»


Parti

Improvviso

 

 
 

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