Per 2 saxofoni (alto e baritono), bajan (fisa russa), contrabbasso, elettronica.
«Decimo di una serie di composizioni con lo stesso titolo e organico variabile, l’Illudio X rappresenta un tributo del compositore al mondo dell’improvvisazione e della composizione estemporanea. Non si tratta naturalmente di improvvisazioni, ma di quadri che, specie nelle parti per saxofono, riproducono movenze improvvisative (un tributo a musicisti quali Anthony Braxton e Roscoe Mitchell). Parallelamente, Illudio X scava nel profondo di sensazioni timbriche risalenti all’infanzia remota (in special modo la prima parte, in cui la parte per bajan si miscela con un suo “doppio” timbrico deformato). Le parti per i quattro strumentisti sono scritte separatamente e vengono poi montate in fase di prova e concertazione, escludendo magari alcune delle strutture scritte. La prima esecuzione ha avuto luogo presso il Goethe Institut di Roma nell’ambito del Festival Arte Scienza, con Giacomo Piermatti (contrabbasso), Sària Convertino (bajan), Filippo Ansaldi (s. baritono), Danilo Perticaro (s. contralto).»
IlludioX
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