Azione scenica musicale in un atto su libretto di Guido Barbieri con un saxofonista (soprano, contralto, tubax), quintetto d’archi, quartetto di percussioni.
La prima esecuzione è stata realizzata da David Brutti / sax, Quartetto Fauves con Marco Forti / Cbs, Tetratkis Percussion Quartet.
«Il viaggio in treno che deporta il giovanissimo ebreo italiano Roberto Bachi da Milano ad Auschwitz, raccontato attraverso la memoria di Vittorio, uno dei pochissimi compagni di viaggio a tornare vivo dall’orrore del lager, e attraverso le ricerche incessanti di sua madre Ines. Al piano reale del racconto si sovrappongono le visioni in cui il ragazzo si rifugia per sopravvivere, come i personaggi dei libri di Salgari, del Libro della Giungla, ricordi del padre e della scuola. Un’opera sulla memoria, ma anche un’opera di memorie, musicali e reali. Una storia vera che è anche una storia universale.
Si esce con gli occhi lucidi, ma ciò nonostante l’opera riesce a mantenersi lontana da qualsiasi retorica o autoreferenzialità (e con temi così il rischio è altissimo). La musica di Marzocchi è come un uccello ferito che in mezzo ai fuochi dell’inferno riesce a spiccare il volo e librarsi nell’aria con un canto dove la melodia fa sempre sentire la sua presenza. Musica aerea, sottile, suggerita per non detti o solo sussurrata. Impervia a volte dal punto di vista di un climax ritmico urlato e immediatamente smorzato nel vuoto, nel gelo di un armonico che ti entra dentro.» (Helmut Failoni, il Corriere della Sera)
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