di Scelsi, Giacinto

Hurqualia

O.+ T - 1960 - 16'

Dettagli opera

L'opera è in quattro movimenti, della durata complessiva inferiore ai diciotto minuti, che ha indicato per Ottavino, 2 Flauti, 2 Oboi, 2 Clarinetti, Clarinetto basso, 2 Fagotti, 4 Corni, 3 Trombe, 2 Tromboni, 2 Tube, Timpani, 4 percussionisti, Archi esclusi i Violini, e 3 serie di strumenti amplificati: microfono 1: Oboe, Corno inglese, Clarinetto; microfono 2: Corno, SaXofono tenore, Sega musicale, Viola, Contrabbasso; microfono 3: 2 Trombe, Trombone.
Hurqualia è stato eseguito Il 18 giugno 1986 presso l'Holland Festival di Amsterdam dall’Orchestra diretta da Arturo Tamayo e Scelsi presente a tutte le prove.


Commento all'opera

«Il terzo periodo compositivo di Scelsi inizia con il grande capolavoro orchestrale Hurqualia.
È stato impossibile rintracciare l'origine del termine 'Hurqualia' a questo punto; inizialmente è stata ipotizzata l’origine sanscrita, ma poi abbandonata. Sembrerebbe avere una sorta di drammatica (o forse ritmica) connotazione – Hurqualia tende ad un poema drammatico nel suono. A differenza del Quattro Pezzi dell'anno precedente, qui gli intervalli svolgono un ruolo definito, in particolare il terzo: quindi non ci sono riferimenti armonici, anche se vera armonia deve aspettarsi fino alla successiva musica orchestrale di Scelsi. Ancora vi è una unità di fondo del suono, a volte ammettono contrasti ivi contenuti. Hurqualia raggiunge un nuovo livello di sofisticazione ritmica - Harry Halbriech ama cogliere ogni occasione per confrontare il suono massiccio di Scelsi e apparentemente immensi vuoti di tempo con Bruckner, anche se questo confronto è abbastanza esagerato dalla seconda menzione della 9^ Sinfonia di Bruckner. Le costruzioni ritmiche di Scelsi emergono dal ritmo respiratorio, anche se abbastanza intenso; e la raffinatezza con cui si costruisce episodi fuori del tempo e le sottili relazioni di tempo all'interno del pezzo è molto al di là Bruckner. Il paragone più vicino è con l'estrema complessità ritmica della musica carnatica del sud dell'India. Così, in Hurqualia abbiamo un massiccio (nonostante la sua lunghezza) capolavoro orchestrale, un epopea nel suono. È sottotitolato semplicemente come "A Different Realm" e si potrebbero probabilmente leggere in essa varie interpretazioni drammatiche: qui l'epopea di scelta sarà il Ramayana, poema epico leader nel mondo.
Il primo movimento è una sorta di ouverture, cominciando con i suoni bassi e tranquilli che ricordano la sillaba 'om', e a poco a poco la costruisce in una massiccia fanfara di presagio su ottoni e percussioni. Il mondo è nel caos appena il Re Demone estende il suo potere - ma c'è un barlume di speranza espresso dai legni: si attende che il grande dio Vishnu scenda sulla terra sotto le spoglie del principe Rama per sconfiggere il Demone. La fanfara continua, terminando bruscamente per iniziare la storia nel movimento successivo.
Il secondo movimento è l'inizio proprio dell'epopea: Rama e sua moglie Sita partono per il deserto, Rama cade nella trappola lasciando Sita sola per un momento in cui viene rapita dai demoni; il movimento finisce nella calma, tensiva realizzazione di questo evento, appeso ad una seconda maggiore.
Il misterioso e contemplativo terzo movimento è un momento di raccolta di informazioni per Rama e per stringere alleanze; il luogo di permanenza di Sita viene scoperto e la sua serenità è rappresentata da flauti. Nel complesso, però, c'è un fatalismo estremo sulla battaglia orribile che sta per arrivare, e, naturalmente, Rama sapeva tutto quello che sarebbe accaduto prima che nascesse.
Il quarto movimento guadagna progressivamente slancio, con una marcia in battaglia che parte con il pizzicato degli archi, e la prima parte si conclude con un fiducioso composto riposo che poggia sull’incredibili abilità di Rama nonostante la battaglia stia per iniziare. La seconda parte del quarto movimento è la battaglia, completa con intense esplosioni percussive e fanfare degli ottoni - si conclude con la sconfitta totale dei demoni, e la vista di una orribile carneficina. Questa interpretazione piuttosto lontana potrebbe minare la qualità assoluta e l'unità di pensiero ch’è dietro Hurqualia, tuttavia è inserita semplicemente come un ingresso che si potrebbe prendere per questo 'regno diverso' che certamente ammette di una interpretazione epica più di una versione. Per quanto riguarda gli strumenti che sono utilizzati con particolare amplificazione, non è chiaro dalla registrazione esattamente quale ruolo essa abbia: se essi sono destinati a rappresentare i caratteri, o semplicemente per essere uditi sopra il frastuono degli ottoni e delle percussioni.» (fonte ignota)


 

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