Riferimento: Trampetti, Paolo
«Questo pezzo ha una struttura semplice e tripartita. Prendendo come riferimento il substrato ritmico tipico della famosa danza cubana, il brano ne propone una versione cercando di trovare un'interazione tra la seduttività melodica sudamericana e lo stile di canto belcantista italiano (o meglio napoletano). Opera una fusione melodica e timbrica filtrata dall'abbondanza di armonici e dal calore “vocale” del sax soprano. Il risultato è una composizione centrata su un virtuosismo performativo piuttosto espressivo che tecnico. L'aspetto melodico si fonde con quello armonico, proponendo scale modali che ricordano un'idea di semplicità arcaica folkloristica, rappresentata (soprattutto nella parte centrale del brano) dall'uso della modalità lidia. Il pianoforte, pur nella semplicità della sua esposizione, non sembra essere un semplice spettatore; piuttosto, contribuisce al discorso musicale con momenti melodici in contrappunto con la melodia del sax; in alcuni casi lo sfumano con “tirate” o con arpeggi di accordi aperti.»
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