Si tratta delle musiche di scena per il balletto omonimo di Elisabetta Vittoni.
«La gestualità si fa esplicita nella musica di scena per Grig Bian Ner (1994) per le coreografie di E.Vittoni; la musica è stata stesa su una coreografia già esistente, dal movimento alla musica quindi, la quale corrisponde ad ogni micro movimento. A ogni strumento si abbina un ballerino; l'impianto è vagamente tonaleggiante, funzionale alle idee della Vittoni, una sorta di echeggiamento di stilemi alla Bartòk, alla Stravinskij, oppure vicini al minimalismo e ad altro. Lavoro sui generis per ciò che riguarda la produzione della Cecchi, ma che conferma un più forte coinvolgimento della musica col gesto e con l'immaginario personale (il gesto, anche contrapposto alla scrittura, in quanto la gestualità può essere intesa come precedente al linguaggio e alla cultura)». Da Linguaggi Della Musica Contemporanea a cura di R.Cresti, G.Miano Ed., Milano, pag. 67-68.
Grig Bian Ner (Stralcio)
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