Il suo primo brano jazz, pubblicato nel 1924, che fu anche un successo economico.
« …I primi pezzi che suonavamo con la Black and White e a Roma con la Imperial Jazz Band si suonavano venti, trenta volte, poi i proprietari volevano che il repertorio cambiasse, quindi eravamo costretti a buttarli via. Ed era una spesa per quei tempi. C’era un cartolaio, si chiamava Lamagna, che aveva il fratello in America, e questo fratello mandava dei pacchi con dentro le musiche nuove. Ed io ero il primo ad andarli a prendere per essere più aggiornato degli altri; anche fra noi si faceva a gara a chi aveva pezzi più recenti. Prendevamo in giro quell’orchestra perché suonava ancora un pezzo che noi avevamo già scartato. Era una vera frenesia. E poi, se veniva un’orchestra straniera, correvamo per primi. «Io l’ho sentita prima di te!»,. Cercavamo di capire, di imparare. Poi, piano piano, cominciai a provare a scrivere i primi pezzi. Il primo fu First Love in Orient, che pubblicai nel 1924. I miei compagni, quando si andò a ritirare i diritti d’autore, rimasero sbalorditi, perché in un semestre presi ottomila lire per questo unico pezzo. E si era nel 1924! » (da Il jazz in Italia: dalle origini alle grandi orchestre, di Adriano Mazzoletti)
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