Riferimento: Antongirolami, Gianpaolo
"Fabula", per saxofono baritono e live electronics, in quadrifonia, è stata commissionata dal M° Gianpaolo Antongirolami, dedicatario dell'opera, ed è stata composta nel 2017.
Prima esecuzione assoluta da parte di Giampaolo Antongirolami e Fabio Da Sanctis De Benedictis il 12 aprile 2019 in occasione del concerto di chiusura degli incontri di composizione, presso il conservatorio superiore di musica "Manuel Castillo" di Siviglia.
«Il punto di partenza per questa composizione è proprio l'incontro con il M° Antongirolami, per cui la partitura contiene elementi autobiografici, da cui il titolo: "fabula" in lingua latina significa tra le altre cose "drammaturgia", "storia". Sotto questo aspetto è un brano un po' didascalico in alcuni punti.
Nella composizione si è proceduto secondo un approccio leggermente diverso dal solito:
- primo punto di partenza sono stati i suoni del saxofono baritono di Gianpaolo Antongirolami, registrati in una sessione di lavoro;
- come già effettuato altrove, il nome e cognome del dedicatario dell'opera ha determinato la forma e altri valori parametrici;
- tra i materiali musicali di partenza è presente una scala desunta da una melodia popolare della regione Marche, che il M° Antongirolami cantava in passato in un coro. Questo perché si desiderava ricordare questa regione che con altre è stata devastata dal recente terremoto;
- alcuni suoni di sintesi riprendono le tecniche di Risset, ricordando sia il compositore recentemente scomparso, sia un concerto tenuto da Gianpaolo a Livorno, con l'esecuzione tra l'altro di un'opera di Risset.
Su queste basi si è realizzato un lavoro preliminare di indagine sui materiali sonori, utilizzando l'ambiente di composizione algoritmica Open Music, in particolare per quanto riguarda la sintesi sonora. I sistemi utilizzati sono stati diversi:
1. trasformazione dello spettro sonoro di suoni multipli del saxofono di Antongirolami in accordi, utilizzati variamente nella composizione, come materiale di altezze e in forma di risintesi audio, usando il centroide per la determinazione, a livello di audio e di notazione musicale, di una scala di brillantezza sonora o accordale;
2. uso della sintesi incrociata per l'ibridazione di suoni differenti;
3. spazializzazione accurata, continua e discreta, attraverso patch di Open Music;
4. utilizzo della spazializzazione per la modifica audio, disintegrando (o aggregando) i suoni, sparpagliandoli tra i quattro diffusori con traiettorie velocissime in graduale rallentando, o viceversa. Il tutto sempre controllato attraverso Open Music;
5. uso di differenti tipologie di campionatore audio, opportunamente spazializzato;
6. uso dei sintesi additiva e FM, ricordando Risset;
7. disgregazione sonora di un campione audio attraverso filtraggio FFT e nuova dislocazione temporale delle bande filtrate;
8. uso della sintesi per modelli fisici per eccitare piatti di vetro e di ottone, quest'ultimo stesso materiale di base del saxofono.
Tutti questi procedimenti hanno trovato una sintesi organizzata nell'opera, che risulta quindi la loro espressione sonora. Trovano posto perciò riferimenti biografici, processi di aggregazione e disintegrazione, forse suggeriti dall'impressione provocata dal terremoto, vissuto periferalmente in prima persona, e richiami non solo ai suoni del saxofono, ma anche al suo materiale costitutivo, e alla regione di appartenenza del dedicatario dell'opera.»
L'Analisi contiene una disamina dettagliata di alcuni procedimenti attraverso le diapositive proiettate in una serie di lezioni tenute alla Hochschule di Stoccarda, dove sono stati dettagliati i procedimenti compositivi sopra esposti, e le patch di Open Music.
(dal Sito dell'Autore)
Fabula
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