«Se si parla senza mai comprendersi, il reciproco monologo conduce diritto alla follia. Come personaggi di antichi film di Antonioni, i protagonisti di Ensemble invisibile di A.Samorì si rincorrono, si trovano anche, ma non una volta d'accordo.
Che l'ambiente acustico non privilegi la concordia delle voci, lo dichiara, da subito, quell'insistere tra la contrapposizione tra lento, stringendo molto e veloce, allargando molto del solista. Conteso tra questi opposti, deve poi affrontare la visita di quattro tracce preregistrate, protagoniste anch'esse, e non con una voce sola. Un ensemble era stato promesso, e ensemble è questo quintetto. Si conversa a gruppi: tace chi ha iniziato, prosegue il quartetto degli ospiti, imprevedibili nella scansione ritmica, astuti a contrapporre lunghe frasi a aforismi brucianti, davvero acutissimi, a nuvole di suono che trascorrono fulminee come i cromatismi di sestine discendenti.
Il padrone di casa - il Saxofono che parla per primo, dal vivo, non dalla pista di un NM- tenta di inserirsi nel dialogo; respinto, abbandona le forme della cortesia e inizia una propria cadenza, compiaciuta, lenta, poi fitta di accelerazioni: gli ospiti hanno orecchie solo per lui, prima che l'istinto della competizione renda impossibile il loro silenzio. Striano con una fascia sonora i suoi prodigi di intonazione e rumoristici, quei "trilli con nota calante o crescente non oltre il quarto di tono", quegli "slap soffiati dentro il corpo del Saxofono".
Occulti, reciprocamente invisibili, ciascuno e tutti si rincorrono nell'effetto percussione: "chiudere energicamente i tamponi in modo da ottenere quattro intonazioni distinte". Ci ritroviamo in un corridoio delle meraviglie virtuali a sentire le rifrazioni di molti armonici della fondamentale, mentre lo strumento torturato grida, emette suoni disperati, aspri, infranti. Aveva iniziato con molta elasticità , ora ha proprio perduto ogni baricentro armonico, timbrico, non ascolta più nessuno, immerso ad libitum in una crisi parossistica per abuso del proprio talento. Dopo averla condotta a questa soglia estrema, Samorì offre alla sua consenziente cavia la massima "libertà agogica e dinamica". E lei ne approfitta». Stralcio della presentazione di S.Cappelletto per il CD di F.Mondelci.
[CD • '900 Musica. Il sassofono - F.Mondelci - RCA 74321.25171.2 - 1995 - con musiche di A.Sbordoni, M.Pisati, T.Tesei, A.Samorì, F.E.Scogna, F.Mondelci, F.De Rossi Re]
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