Concerto nella versione filologica e storicamente più contestualizzabile [Banda senza sax e con strumenti affini a quelli coevi alla sua originaria composizione e prima esecuzione del 1848].
Non ancora ritrovata la partitura originale, ma riportata alla luce la sola parte solistica, questa risulta la 1^ assoluta forma Concerto al mondo, nella Storia del Saxofono, qui nella versione per Saxofono contralto in MIb e Banda antica (filologica) arrangiata da Angelo De Paola e curata da Fabio Sammarco.
È la composizione scritta appositamente per la presentazione in Italia del nuovo strumento, un Saxofono contralto della Maison Sax di Parigi, suonato in quella occasione dal clarinettista fiorentino Giovanni Bimboni, accompagnato dalla Banda della Guardia Civica di Firenze, avvenuta presso l'Accademia Filarmonica della stessa città, nel giorno di 'Sabato 8 Gennajo dell’anno 1848’.
L'opera, originariamente edita dalle Edizioni Musicali Pucci, è stata ricostruita ed attualmente edita dalla Edizioni Musicali Wicky nelle versioni per Banda Sinfonica, Banda Storica (filologica), e in Riduzione Pianistica.
Se ne è tenuta la prima esecuzione in epoca moderna, in occasione del 175° aniversario della presetazione del nuovo strumeto in Italia (8/1/1848), a Bagheria (PA), l’8 Gennaio 2023, con solista il saxofonista filologico e collezioista di saxofoni d’epoca Luciano Iguaggiato, accompagato dall’UBM – Unioe Bandisti Madoniti, diretti dal prezioso M° Francesco Cangelosi.
Secondo quanto riporta il Tosoroni nel suo Trattato Pratico di Strumentazione per le Orchestre, le Bande e le Fanfare (adottato per uso degli Istituti Musicali di Firenze e di Lucca). Ed. Giovanni Gualberto Guidi, Firenze, 1850, il clarinettista Giovanni Bimboni presenta il nuovo strumento (un Saxofono Contralto in Mib) in un concerto tenuto presso l'Accademia Filarmonica di Via Ghibellina riscuotendo gran successo e interesse da parte dei presenti.
«Questo strumento è di recentissima invenzione del fabbricante Adolfo Sax di Parigi. Esso è d'ottone a riserva del bocchino che è della forma di quello del Clarinetto, ma più grande assai. La sua voce partecipa di quella del Corno Bassetto e del Clarinetto basso; ma assai più robusta. La manovra è quasi simile a quella di questi strumenti, [...] Di questi strumenti ve ne sono diversi e di diversa forma, vale a dire, più grandi e più piccoli, secondo in che tono sono tagliati. Essi appartengono in sostanza alla famiglia dei Clarinetti, di cui non sono che una modificazione. I loro toni favorevoli sono DO, SIb, FA e MIb, ma ognuno di questi toni contiene varj Saxofoni, per cui, uno fa il SOPRANO, uno il CONTRALTO, uno il TENORE, e l'altro il BASSO, e formano così una famiglia di 14 Saxofoni capaci di eseguire della musica dal Soprano acutissimo fino ad un ottava più grave del Contrabbasso [...] La sua lettura è sempre in Chiave di Violino in tutti i toni, ma per quelli strumenti che per la loro costruzione sono gravi assai, si usa la Chiave di Basso». Oltre alla moltiplicazione poco ortodossa, per cui giunge a calcolare 14 saxofoni, anche nella tavola delle estensioni con raffronto ai suoni reali, che segue, è da notare che il taglio degli strumenti è riportato in maniera confusa ed errata. A proposito del Saxofono Contralto infine conclude scrivendo: «Quest’ultimo è quello che i Prof. di Musica e Negozianti di Strumenti Armonici ss.ri BRIZZI e NICCOLAI di FIRENZE fecero venire da Parigi, e si poté sentire con successo graditissimo all’Accademia Filarmonica ai primi di Gennajo del 1848, col mezzo del nostro bravissimo Prof. di Clarinetto SIG. GIOVANNI BIMBONI».
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