Per saxofono soprano solo.
«Il brano si presenta come una rilettura e un ampliamento del brano Blue Stone scritto per il “glissotar”, o “glissotonic tárogató”, uno strumento a fiato di recente invenzione. Si tratta di uno strumento che deriva dal tárogató, uno strumento a fiato tradizionale utilizzato nella musica ungherese, al quale è stata posta una fessura longitudinale sul tubo al posto dei fori. I due lati dell'asola sono ricoperti da una lamina magnetica che attrae verso l'alto un nastro magnetizzato, e il nastro è fissato all'estremità superiore, teso e sollevato all'estremità inferiore come una corda di violino. È così possibile produrre qualsiasi nota dell’estensione ma è anche possibile eseguire qualsiasi tipo di glissando tra ampie porzioni dell'estensione stessa. Blue Stone II abbandona i passaggi che nel precedente brano si basavano sulla caratteristica peculiare dello strumento, ossia gli ampi glissando, ed aggiunge nuovi sviluppi del materiale di base adattandosi alle caratteristiche tecniche e timbriche del saxofono soprano. Si tratta di un brano in gran parte nuovo che, pur condividendo molto materiale di base con il lavoro che lo precede, si sviluppa in maniera perfettamente autonoma.»
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