«Un lungo, elegante a solo per sassofono contralto, continuamnte dondolante tra echi classici e movenze jazz. … Il brano si dipana con languida eleganza alternando passaggi cantabili a rapidi nastri di scale e arpeggi, mantenendo sempre una buona aderenza ad un linguaggio piano e facilmente accessibile. I numerosi cambiamenti di tempo e di clima espressivo non intaccano questa sostanziale fluidità, e offrono un’invidiabile varietà agli ascoltatori».
«E’ una composizione in cui gli idiomi della musica colta ed il linguaggio jazzistico s’incontrano e si fondono. Dedicato al grande saxofonista americano Victor Morosco.
Prefazione di Alberto Domizi.
Particolarmente adatto al sax contralto (si richiede buon controllo degli armonici).»
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