ABSTRACT TESI Triennio
Armonizzazione dei titoli di studio – Impatto sul mondo della musica
Relatore Prof. Eugenio Colombo – Correlatore Prof. Massimo Bettazzi
A.A. 2016/2017
«Come è cambiato l’ordinamento dell’Istruzione musicale in Italia? Quali sono i pro e i contro della riforma? La formazione del musicista è effettivamente più completa, o si è andati contro a delle carenze causate da una dispersione delle energie? Soprattutto, tutti i Conservatori di Italia si sono adeguati alla stessa maniera? E siamo davvero competitivi con gli studenti provenienti dal resto d’Europa?
Per rispondere a questi interrogativi, in questa tesi si affronta il tema dell’istruzione musicale in Italia, in particolare per la classe di Saxofono, dopo la riforma dei Conservatori basata sulla Legge 508/1999 per aderire al Processo di Bologna.
Il Processo di Bologna è la riforma internazionale dell’istruzione superiore, con l’obiettivo della creazione di uno Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore, tramite l’Armonizzazione dei percorsi di studi (Ripartizione in 3 Cicli di studio, e uso dei Crediti ECTS), e dei titoli di studio (Quadro Nazionale dei Titoli, Diploma Supplement).
Il Lavoro è strutturato in due parti: la prima, in cui si analizza la normativa riguardante le varie conferenze e dichiarazioni costituenti il Processo di Bologna e l’ordinamento Italiano (Diploma Accademico di Primo e Secondo Livello, SMIM-scuole medie ad indirizzo musicale, Pre-accademici, Licei Musicali); la seconda, in cui si riporta l’ordinamento Francese e Tedesco.
Sia in Francia sia in Germania sono attuati anche i dottorati di ricerca (3° Ciclo), sia ad indirizzo scientifico musicale sia interpretativo.
In Italia sono stati previsti dalla L. 508/1999 i tre Cicli di Studi - Diploma Accademico di Primo Livello, Diploma Accademico di Secondo Livello, Diploma Accademico di Formazione alla Ricerca - ma allo stato attuale è stato attivato soltanto il Diploma Accademico di Primo Livello. Il Diploma Accademico di Secondo Livello è stato attivato solo in modo sperimentale mentre il Diploma Accademico di Formazione alla Ricerca addirittura non è stato ancora attivato per mancanza di decreti attuativi.
L’autrice, alla luce della propria esperienza di studentessa di questo percorso in Conservatorio, evidenzia le carenze sui contenuti degli esami di ammissione, i contenuti e le modalità di svolgimento dei piani di studi che non permettono agli studenti Italiani di poter reggere il confronto con gli studenti di Francia e Germania, ma anche da Conservatorio a Conservatorio a seguito dell’Autonomia delle singole Istituzioni e senza aver stabilito in sede legislativa gli obiettivi minimi di ogni percorso di studi.
Viene proposta una soluzione per il sistema Italiano, attuabile anche senza dover aspettare le modifiche legislative, per poter davvero “armonizzare” l’Italia con gli altri Paesi.»
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