Trattato organologico sugli strumenti ad ancia battente, vi è in esso la prima seria trattazione generale (vi sono 5 capitoli per un totale di 17 pagine) riguardante il Saxofono.
Nel testo sono esaminati gli aspetti relativi all'Origine, all'Acustica e perfezionamento dello strumento, Il timbro, La famiglia e le relative Notazione, impiego e letteratura. Unico difetto è quello che nella Tavola riepilogativa dell’estensione e degli unisoni dei Saxofoni, secondo quanto estrae dal trattato del Kastener, riporta l’esistenza di nove tipi di saxofoni, costruiti tutti in due tonalità, che prevede il S. Sopracuto, S. Acuto, S. Soprano, S. Contralto, S. Tenore, S. Baritono, S. Basso, S. Contrabasso, S. Bordone, benché del primo e dell’ultimo nessuno si conosce che ne abbia mai goduto della vista.
Il testo è stato pubblicato nel 1943 dalla Casa Editrice del Dott. Carlo Cya di Firenze.
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«Questo strumento [...] si può ritenere uno dei tipi più perfetti oggi esistenti. Nato per la frase, il Saxofono si trova oggi insospettatamente ad essere strumento di virtuosismo, in grazia dei geniali miglioramenti apportativi, che permettono ogni sorta di acrobatismi sul legato e lo staccato. I suoni acutissimi una volta pungenti, di intonazione incerta e di difficile emissione, riescono oggi dolci e intonatissimi, specie nei Saxofoni Contralto e Tenore. I suoni gravi invece sono sempre un poco pesanti e vacillanti».
È questo il testo che in Italia, fino a quel momento, senza dubbio, fornisce le informazioni più esaurienti sullo strumento.
Particolarmente interessante una lettera autografa del Rettore del “Regio Conservatorio
di musica Luigi Cherubini di Firenze”, Prof. Guido Guerrini, spedita a Temistocle Pace per ringraziarlo di avergli dedicato il suo libro “Ance battenti - Cya - 1943”.
Ecco come il Guerrini indica le idee del Pace in grado di “..rivoluzionare le teorie dell’acustica”, oppure che “..questo libro porterà grandi vantaggi a tutti i clarinettisti e studiosi... e servirà come modello anche per la costruzione degli strumenti [...]. Bravo, bravo di cuore e ancora grazie per la dedica che accolgo come prova di amicizia. Guido Guerrini”» (da documenti del Sig. Gianluigi Galeotti, nipote del maestro)
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