«Questo brano originale per quartetto di saxofoni, scritto in circa tre mesi, è frutto di una sperimentazione nel campo dei tempi bulgari (o tempi asimmetrici) - studiati proprio al conservatorio con il maestro M. Leonardi – e della musica descrittiva.
Diviso in tre movimenti, il brano tenta di “descrivere” quella che è la Creazione del mondo da parte di Dio: nel primo movimento la creazione degli elementi naturali e degli esseri viventi, nel secondo la contemplazione del creato e nel terzo la natura umana, rappresentata da Adamo ed Eva, poi corrotti dal peccato originale.
Nel corso del brano si richiama, tramite numeri di misure, tempi, eccetera, alla Trinità o comunque a numeri presenti nel Vecchio e Nuovo Testamento.
(Nota dell’autore: “Ammetto di aver voluto scrivere un brano particolare per scelte di armonie, tempi e sonorità, ma che comunque potesse essere suonato in chiesa.)
I movimento
Si possono ascoltare due idee tematiche, ossia quella che suona il saxofono contralto da solista, poi riproposto anche in tonalità maggiore a battuta 13 e al soprano, in tonalità d’impianto, a battuta 23, e la seconda nella misura 29, che contiene anche un frammento della prima idea tematica, esposta dal baritono, che rimandano a quella che è l’onnipotenza di Dio.
La particolarità di questo movimento sono proprio i cambi di tempo, le multimetrie e le poliritmie. Da notare come le misure del primo movimento siano 36 (3+6=9, multiplo di 3, allegoria della Trinità).
II movimento
Anche qua abbiamo due idee tematiche: la prima, esposta dal saxofono tenore, poi dal soprano a battuta 7 e dal baritono (solo la prima parte di essa) a battuta 9, in tonalità di Si minore (mentre prima eravamo in Mi minore), poi dal contralto alla misura 14 (in cui inizia un accompagnamento simile a un valzer), e nuovamente dal soprano alla misura 18; la seconda inizia a battuta 21, in tonalità di Sol maggiore; alla misura 27 si possono ascoltare due accordi consecutivi, sul VI e sul V grado di Mi minore, che rivedremo alla fine del II movimento e nel corso del III movimento, presagio del peccato originale. A battuta 28 riprende il primo tema affidato al tenore, col controcanto del soprano, che continua a misura 34 l’idea tematica originale, poi eseguita dal baritono due volte, che conclude sull’accordo di sottodominante maggiore di Si minore. Alla fine abbiamo lo stesso accordo di battuta 27, ma il VI e il V grado li suona il saxofono soprano.
III movimento
Nel terzo movimento abbiamo non due, ma tre idee tematiche, più una quarta, quella dell’Onnipotenza.
La prima è quella della natura umana, allegra, in pace e in armonia con la natura e il creato, poiché non ancora corrotta dal peccato; la seconda, che inizia nella misura 20, è quella del demoniaco (esposta dal saxofono tenore), che si alterna a battuta 28 con quella della natura umana, come se stessimo assistendo a un “dialogo” tra Eva e il serpente, che tenta la donna a mangiare il frutto dell’albero proibito: la tentazione – terza idea tematica - ha inizio a battuta 33 (da notare - misura 36 - il richiamo alla battuta 17 del I movimento), e continua a crescere alla battuta 40, con la scala cromatica discendente affidata al soprano, che sta a indicare proprio il desiderio peccaminoso di nutrirsi di quel frutto, e la seconda idea tematica del I movimento data agli altri tre saxofoni, che indica l’onnipotenza e l’onniscenza di Dio, che vede e sa tutto. L’accordo di settima di sensibile (diminuito) della misura 47 è il culmine della tentazione, ora mai consumata, poiché il frutto è stato mangiato. (Nota dell’autore: “Nel periodo del Romanticismo, ma anche del Classicismo, le settime diminuite erano solite indicare proprio il demoniaco, come nel “Don Giovanni” di Mozart.”). Dopo di che ascoltiamo, a misura 49, i momenti che anticipano la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre: la domanda di Dio “Che cosa hai fatto?” posta ad Eva, incolpata poco prima proprio da Adamo, che si era nascosto perché resosi conto di essere nudo, e la riposta dei due, ora cacciati dal Paradiso: l’accordo della misura 55 (già ascoltato nel movimento precedente) è una sorta di chiusura del cancello del Paradiso stesso.
A misura 57 riprende l’idea tematica della natura umana, sempre tentata da Lucifero (battuta 74, suonata ora dal saxofono baritono), e il brano conclude, dopo il 15/8 nella misura 94 (tema dell’onnipotenza), con un accordo di Lab maggiore: la tonalità finale non è quella d’impianto, allegoria del fatto che l’uomo è un completo divenire; nonostante ritorni sempre a commettere gli stessi errori, non è mai completamente uguale al se stesso di un attimo prima, e ad ogni modo Dio osserva e interviene su di lui (non a caso il brano termina col tema dell’onnipotenza, ma in tonalità maggiore).»
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