E-mail: mario.totaro@hotmail.it
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È diplomato in Pianoforte presso il Conservatorio "G. Rossini "di Pesaro con il massimo dei voti e in Composizione presso il Conservatorio" G. Verdi "di Milano con il massimo dei voti. Ha studiato Pianoforte con Franco Scala e Composizione con Mario Garuti. Inizialmente dedito allo studio del pianoforte, ha continuato i suoi studi presso il "Mozarteum" di Salisburgo con Carlo Zecchi e di Imola ("Incontri col Maestro") sotto la guida di Gyorgy Sandor, Alexander Lonquich, Aldo Ciccolini, Nikita Magaloff e Bruno Canino e Franco Scala.
Ha ricevuto premi in numerosi concorsi pianistici nazionali ed internazionali, quali: "Città di Stresa", "E. Porrino", "Città di Como", "Città di Gaeta", "Città di Albenga", "AMA Calabria" ecc. Ha poi vinto una borsa di studio come miglior allievo della classe di Jörg Demus al Festival Pianistico Internazionale "Da Bach a Bartók". Ha dato numerosi concerti in Italia e all'estero, dove ha presentato programmi basati sull'improvvisazione e "contaminazione" tra generi musicali. Nel 1992, è stato uno dei fondatori del Trio Diaghilev (due pianoforti e percussioni), una formazione selezionata da musicisti eccezionali per "meriti eccezionali". Con il Trio Diaghilev ha proposto molti arrangiamenti di alcuni dei più importanti capolavori del 20° secolo, così come le sue proprie composizioni originali in concerti di prestigiosi stagioni concertistiche in Italia e all'estero, fra i quali: "Rossini Opera Festival", "Ente Concerti" - Pesaro "Istituzione Universitaria dei Concerti" e "Cidim - Musica Duemila" - Roma, "Sagra Musicale Malatestiana" - Rimini, "Associazione A. Scarlatti" - Napoli, "Società Filarmonica" - Trento, "Autunno Musicale" - Como e in importanti programmi radio. Nel 1995 è stato invitato, come solista, a rappresentare l'Italia al Festival Internazionale "Europäische Klaviertage" di Iffeldorf (Monaco), insieme a Lars Vogt e altri famosi pianisti.
È stato premiato in concorsi internazionali per alcune sue opere ("Ennio Porrino" - Cagliari), che sono state trasmesse in diverse occasioni durante le produzioni RAI Radio ("Radiotre Suite", "Il brivido della classica"). Gli sono state commissionate opere da importanti istituzioni artistiche ("Rossini Opera Festival", "Feste Musicali di Bologna", "Sagra Musicale Malatestiana", "Accademia Pianistica Incontri col Maestro", "Rassegna Lirica Torelliana", "Centro Astor Piazzolla", ecc). Le sue composizioni sono edite dall'etichetta Preludio Music, con la quale ha inaugurato un progetto a lungo termine che prevede l'incisione di tutti i suoi lavori di musica da camera e per pianoforte solo. Nel 2012 è uscito il cd "Mario Totaro - Piano and percussion works", nel 2013 "Ex Oedipo" e nel 2016 "Chamber Works Vol. I”.
Dal 2006 ha diretto il "Laboratorio di musica del '900 e contemporanea" presso il Conservatorio di Pesaro, il cui scopo è quello di studiare i capolavori dell'ultimo secolo, per stimolare nuove proposte musicali e di promuovere la musica delle ultime generazioni. Come docente ha tenuto corsi di specializzazione strumentale e di analisi musicale a base di originali e innovative formule, che sfruttano le connessioni tra il cervello, il sistema nervoso centrale e i movimenti richiesti in esecuzione musicale. A diciannove anni diviene professore presso il Conservatorio di Pesaro.
-- In un'intervista apparsa nel 2015 Mario Totaro ha definito la sua musica "neoclassica", precisando che questo termine indica un prodotto che assume la grande tradizione musicale occidentale (sia come ispirazione diretta sia nella struttura) per "farla propria" a fini espressivi originali. Ha inoltre precisato che la sua ricerca consiste principalmente nel riuscire a far coesistere complessità concettuale e immediatezza d'ascolto, artigianato rigoroso e comunicatività, rivendicando la sua equidistanza dal costruttivismo da una parte e dal cosiddetto neoromanticismo dall'altra. La compresenza, anche all'interno dello stesso brano, di stilemi differenti (modalità, tonalità, atonalità), gli scenari estrosi e parodistici di alcune pagine, l'interesse per l'esoterismo ma anche per la popular music, testimoniano un felice eclettismo che, sempre secondo l'autore, va inteso nella sua accezione positiva se sorretto da autenticità poetica e da una sottile consapevolezza e coerenza strutturale.