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Ha studiato Pianoforte e Composizione e Musica Elettronica presso il Conservatorio di Musica di Pesaro ottenendo poi il Diploma d’onore al Corso di Perfezionamento in Composizione presso l’Accademia Chigiana di Siena e il Diploma di Alto Perfezionamento in Composizione all’Accademia Nazionale di S. Cecilia di Roma. Fra i suoi maestri figurano Aurelio Samorì e Franco Donatoni.
Ha scritto oltre un centinaio di composizioni, fra le quali ricordiamo soltanto: i concerti Dizzy Concert (1997) per sassofono e orchestra, Gaspar Concert (2001) per due flauti e orchestra d’archi; i pezzi per orchestra sinfonica Piccolo labirinto cromatico (1998), Pärt-Variationen (1998), Rossiniana (2002); i brani cameristici Tintinnabuli (2001) per flauto, clarinetto, trio d’archi e pianoforte, Trio (2002) per tromba, corno di bassetto e pianoforte, Gurdjieff Variations (2004) per violino, sassofono, pianoforte e percussione, Profilo di Clio (2004) per flauto, clarinetto, viola, violoncello, pianoforte e percussione, Round (2004) per pianoforte e percussione, Dolores (2010) per clarinetto, violino e pianoforte; il ciclo di “jazz immaginario” Thelonious (2004) per sassofono tenore, Thelonious II (2005) per 4 sassofoni, Thelonious III (2006) per 2 sassofoni, Thelonious IV (2007) per sassofono soprano; il ciclo pianistico di “folk immaginario” Due norvegesi (1997), Quattro bulgare (1997), Sei marchigiane (1998); le trascrizioni e rielaborazioni Canti d’amore piceni (2002) per 4 chitarre, Canti di Cantagallo (2003/2005) per voce femminile e pianoforte; quattro libri di musica pianistica per ragazzi Piccoli (1996/2007); la cantata Laudate Dominum (2000) per soprano, voce recitante e sette strumenti; il madrigale rappresentativo Alfabeto apocalittico: lettere b, m & p (testi di Edoardo Sanguineti, 1996) per otto voci amplificate; le liriche Aurora per soprano, sassofono e pianoforte (testi di Saffo, 1989), Haiku del vino per soprano e pianoforte (testi di Tonino Tesei, 2002); l’opera da camera Verdi’s mail (testi tratti dalle lettere di Giuseppe Verdi, 2001).
Le sue musiche, eseguite in numerosi festival in Italia, Francia, Germania, Ungheria, Norvegia e Messico, e trasmesse da varie reti televisive nazionali, hanno sempre suscitato apprezzamento nei luoghi in cui sono state udite e particolare attenzione nei Concorsi a cui se n'è vista la partecipazione: Valentino Bucchi (Roma 1981), Castello di Belveglio (Belveglio 1981 e 1988), Piano Time (Roma 1986), Franco Evangelisti (Roma 1987), Giovanni Gabrieli (Noale 1988), Nuove Proposte Musicali (Roma 1988), International Composers’ Competition (Budapest 1989 e Budapest-Barx 1990), Ensemblia (Mönchengladbach 1990), Irino Prize (Tokyo 1991), Alpe Adria Giovani (Trieste 1992), International Competition of Piano Composition (Pechino 1995) e Alea III Boston University (Boston 2000 e 2001). ecc..
Alcuni suoi lavori sono stati selezionati nei prestigiosi festival della SIMC – World Music Days (Oslo 1990, Mexico City 1993, Essen 1995, Seoul 1997).
Le sue musiche sono state eseguite nell’ambito di importanti sedi concertistiche nazionali ed internazionali (Auditorium del Foro Italico di Roma, Teatro Comunale di Modena, Teatro San Leonardo di Bologna, Teatro delle Muse di Ancona, Gran Teatro La Fenice di Venezia, Accademia Chigiana di Siena, Accademia Americana di Roma, Conservatorio di Amsterdam, Haus Erholung di Mönchengladbach, Hochschule di Frankfurt am Main, Alte Synagoge di Essen, Pest Concert Hall di Budapest, Theatre di Viitasaari, Norges Musikkhøgskole di Oslo, Istituto Italiano di Cultura di Strasbourg, Istituto Italiano di Cultura di Melbourne, University of Minnesota, TSAI Performance Center di Boston, Old First Church di San Francisco, Palacio de Bellas Artes di Mexico City, Concert Hall di Pechino) e trasmesse dalle emittenti radiofoniche Rai, Radio France, Westdeutscher Rundfunk, Norwegian Brodcasting Company, Yle (Finlandia), Klassikaraadio (Estonia), Central People’s Broadcasting (CinA), dalla radio californiana e dalla radio canadese.
Numerose le incisioni discografiche di suoe composizioni per la Edipan, BMG Ariola, PH Music Worx, Pentaphon, Quodlibet, New Albion Records. Si ricorda in particolare il CD “Italian Rock” (Jukka Tienssu – Ondine, “Janne Award 1999” best solo album).
Dal 1990 è docente di Composizione ai Seminari Musicali Internazionali di Macerata. Dal 2008 è consulente artistico della Rassegna di Nuova musica di Macerata. Titolare di cattedra, ha insegnato a Pesaro, Bari, Trento e attualmente è docente di Teoria dell'armonia e analisi presso il Conservatorio “G.B.Pergolesi” di Fermo.
-- Le sue potenzialità musicali sono di indiscutibile entità e l'interesse da lui mostrato per il saxofono evidenziano il felice connubio, fra intelletto musicale e strumento, per la sua concretizzazione.
-- «In tre composizioni Gesta; Aurora ;From the abyss ho cercato di mettere in risalto alcune peculiarità per me molto importanti del Saxofono: la velocità, la duttilità dinamica e timbrica nonché la grande estensione di registro.
In Gesta ho scritto: Figurazioni veloci "come frecce"; accordi di dodici suoni diversi tenuti, in fortissimo, su registro medio "come ottoni"; accenti acuti e pungenti "come clarinetti piccoli"; suoni improvvisamente morbidi eseguiti pianissimo, con trilli quartitonali, in subtone "come flauti"; slap dei baritoni e del basso "come contrabbassi"; unisoni e suoni pedale squillanti ed aperti "come cornamuse"; ecc. ecc.
Ho annodato insieme tutte queste figure tramite un continuum di vorticosi, nervosi e turbolenti trilli.
Gesta è un pezzo compatto, veloce e leggero. Quando lo scrivevo immaginavo di avere a disposizione una sorta di SUPERSAX suonato da un SUPERESECUTORE...
La musica di Aurora, più espressiva e più intima, è ben diversa da quella di Gesta: la cantante intona frammenti del testo di Saffo, il Saxofono fa coppia con la voce: a volte sottolinea, commenta o ispessisce il frammento melodico oppure si sostituisce alla voce, si per così dire "umanizza", diventa voce.
C'è una sezione di Aurora dove il Saxofono e la cantante hanno degli unisoni, ma uno in crescendo e l'altro in diminuendo: il timbro si trasforma ed, a un certo punto del crescendo e diminuendo incrociati, chi ascolta non riesce chiaramente a distinguere se è la cantante a produrre la nota oppure il Saxofono.
Il pianoforte è come accostato, avvicinato alla coppia cantante-sax, in alcuni momenti ne imita le figure, ma fondamentalmente fornisce l'energia ritmica: la pulsazione regolare, continua e nervosa.
In Aurora chiedo al sassofonista una grande flessibilità dinamica e timbrica, una malleabilità e morbidezza sonora pari a quella dello strumento musicale più espressivo: la voce umana.
Con From the abyss ho affrontato la difficile scrittura per strumento solo. Qui la musica si articola a partire dal registro basso, gradualmente si sposta verso i sovracuti e immediatamente ritorna al punto di partenza per poi continuare a salire. Ciò avviene per tutta la durata della composizione.
Questa tendenza ascendente della musica vuol probabilmente mimare una psicologica aspirazione a cambiare, a migliorare. Il pezzo è nato in una fase di crisi personale: l'abisso ne è la rappresentazione metaforica.
Volevo fare un pezzo drammatico, serio, scuro ma non è stato proprio così perchè From the abyss è fondamentalmente una composizione ironica, chiara, classica. È fatto con figure musicali brevi ed incisive; è diviso in episodi fortemente correlati fra di loro per mezzo di uno scrupoloso progetto compositivo. Il saxofonista, per poter realizzare i diversi timbri richiesti, deve praticare numerose nuove tecniche di emissione del suono». (circa 1994)
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