Inizialmente allievo di Sylvano Bussotti, dopo varie esperienze è stato importante, per la sua formazione, l’incontro con Hans Werner Henze. Nella sua musica si rinnova continuamente l’esigenza di filtrare materiali e strategie compositive, all’interno di un linguaggio unitario, complesso e comunicativo.
È attivo come pianista, in solo e in gruppi di improvvisazione, ha collaborato con Evan Parker, Dom Um Romao, Karl Potter, Walter Prati, Giancarlo Schiaffini, Fabrizio de Rossi Re. Lavora dal 1994 con l’artista visivo Bizhan Bassiri.
Ha composto oltre 150 lavori lavori per organici orchestrali, corali, cameristici, per il teatro, l’immagine, anche attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie. Gran parte dei sui lavori sono editi da Rai Com ma anche da Chester Music London e altri. Tra i suoi lavori: La Divina Devastazione, concerto scenico per soli, coro e orchestra da camera (1993-94), La Battaglia dei Centauri, per coro e orcherstra (1999), Libera Vox, per ensemble vocale (2003), Slashing, per archi (2004), Exta, per clavicembalo e quartetto d’archi (2005), Mimesis, per orchestra (2005), Sonata per sola Chitarra (2005), Concerto per Ensemble (2006), After Pop Suite, per ensemble (2003-06).
Ha ricevuto commissioni da: Hans Werner Henze, Bicinum per 2 pf ; La 51esima Biennale di Venezia ( Hanimat, per Ensemble - Made in Italy)- Biennale di Venezia 2012; Biennale di Venezia sez.Architettura ( Presenza Paesaggio, Essere- tre quadri per ensemble dir. l'autore); Accademia Nazionale di Santa Cecilia, ( Living Fades, per cl. pf. E Archi dir. F.E.Scogna, A. Carbonare cl-F.Buccarella pf, ens. Acc. Naz S.Cecilia); Accademia di Francia- Villa medici, ( Amor se Giusto sei per 7 voci-Daedalus Ensemble), Biennale di Venezia-Architettura, ( Paesaggio-Presenza-Essere, per ensemble, piccolo arsenale B.I.O. dir. S.Taglietti); Rai Nuova Musica, ( Slashing, per archi); Gerd Albrecht per il Deutsche Pavillon expò Hanover 2000, ( Opus Neuma per ensemble), Orch. Reg. di Roma e del Lazio, ( Mimesis per orc.); ContempoartEnsemble diretto da Vittorio Ceccanti ( Concerto per Ensemble).
«Profilo
La mia opera, come prospettiva musicale, vuole conquistare un linguaggio che non esclude nulla a priori. La dimensione sonora dunque, è quella di un recupero e una elaborazione della realtà culturale musicale contemporanea; recupero inteso come apertura nei confronti dei linguaggi sonori correnti, filtrati nella loro eterogenia poetica e nella loro fusione con la tradizione musicale colta. La prospettiva del mio lavoro, è quella di cogliere sistematicamente la continuità fra passato e una personale percezione sulla realtà del mondo contemporaneo.
Uno dei tratti distintivi del mio lavoro compositivo, anche rispetto alle poetiche delle avanguardie storiche, e a quelle delle generazioni che mi precedono, è quello di utilizzare e reinventare materiali ed elementi musicali, anche di lontanissime derivazioni, in un linguaggio compatto e unitario, tenendo sempre conto di un legame del suono teso verso una drammaturgia contemporanea.»
Stefano Taglietti 2013
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