Si è formato al Liceo musicale di Bologna avendo tra gli insegnanti Federico Parisini, Alessandro Busi e Giuseppe Martucci terminando gli studi nel 1889.
All'inizio della carriera fu direttore d'orchestra in teatri lirici e dal 1890 al 1935 si dedicò alla composizione lasciando un catalogo di composizioni molto ricco e variegato che comprende circa sessanta Liriche da camera, vari Cicli pianistici, Musica orchestrale comprendente almeno dieci poemi sinfonici, dieci Rapsodie italiane, due Suites e altre opere minori, riduzioni pianistiche delle composizioni orchestrali, trascrizioni di musica pianistica per vari tipi di complessi strumentali.
--Tutta particolarmente "di maniera", la sua musica è caratterizzata, tranne pochi tentativi di adeguamento al Novecentismo, da carezzevoli sonorità e delicate impressioni descrittive.
--- È stato un esponente italiano dei cosiddetti pianisti – compositori: Felix Mendelssohn, Chopin, Robert Schumann e Liszt; il suo linguaggio è caratterizzato da influssi tardo-romantici tipici della sua epoca. Già dai suoi contemporanei veniva considerato una personalità artistica elegante e geniale, portata ad esprimersi con idee sempre più personali e raffinate. Nella musica da camera si è contraddistinto per una scrittura efficacemente descrittiva. Per quanto riguarda le opere sinfoniche, si è rivelato capace di robuste architetture sonore il cui stile ben riconoscibile si snoda lungo tutto il suo percorso, dal primo poema musicale (Giuda di Herioth) alle Dieci Rapsodie italiane, che rimangono forse il suo progetto più significativo e originale. Nelle Rapsodie, Abruzzese, Siciliana, Romagnola, Romanesca, Veneziana, Milanese, Sarda, Toscana, Piemontese e Napoletana, composte e pubblicate fra il 1918 e il 1935, raffigura musicalmente le regioni italiane nelle loro peculiarità, avvicinando così la musica strumentale ad elementi di schiettezza e vigoria prettamente folcloristici.
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