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Pianista, compositore, arrangiatore. Dopo gli studi classici si è orientato verso il jazz, perfezionandosi con Palmino Pia, Emanuele Ruffinengo, Giancarlo Gazzani e Peppe Vessicchio.
Dopo un primo periodo di intensa attività come arrangiatore jazz e socio titolare di uno studio di registrazione, porta a termine gli studi di Composizione al Conservatorio G. Verdi di Torino con il massimo dei voti e la lode. In seguito consegue il Diploma Accademico di II livello in Composizione con Giorgio Colombo Taccani, con massimo del voti, lode e menzione. Masterclass di composizione: I. Fedele, M. Lanza, L. Shambadal, G. Vessicchio, A. Colla, L. Gorli, A. Di Scipio; altri studi: organo con G. Donati, pianoforte con G. Guida, musica applicata alle immagini con L. Giachino, musica elettronica con A. Agostini e D. Ghisi, arrangiamento con G. Gazzani ed E. Ruffinengo, pianoforte jazz con P. Pia. Attualmente compone e arrangia per orchestra, ensemble strumentale, orchestra di fiati, big band, gruppo vocale. Collabora da oltre 10 anni in qualità di compositore e arrangiatore per l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Ha firmato decine di brani per installazioni multimediali, trasmissioni radiofoniche e televisive, grandi eventi, sigle e pubblicità. Ha alle spalle centinaia di concerti in qualità di arrangiatore, compositore e direttore. Dal 1997 al 2008 titolare con Andrea Casamento di A&A Recordings, studio di registrazione e Casa Editrice Musicale con sede a Torino, curando in questa veste decine di produzioni musicali, discografiche e televisive.
-- «…sempre alla ricerca di sonorità rotonde, sofisticate, ricche di forte impatto emotivo, questo grazie alla contaminazione del jazz e le sue forme derivate con altri generi musicali, partendo dal barocco sino ad arrivare al rock e al tango argentino, passando per il romanticismo ed il jazz.»
-- «Ho sempre avuto un’attrazione, quasi primordiale, per la musica; fin da bambino ho amato, ammirato e temuto, il fascino dell’orchestra, potente, sottile, dolce, dalle mille atmosfere suadenti, cangianti, improvvise e nebbiose.
Al Jazz devo la sensibilità per l’armonia e il ritmo. Il contrappunto mi ha insegnato la discplina per l’attenzione alla struttura e al dettaglio. La musica classica mi ha regalato un mare in cui perdermi. La nuova musica mi ha donato il piacere del dubbio e della ricerca.»
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