Compì gli studi musicali a Roma con Alfredo Casella.
I suoi primi lavori risalgono alla fine degli anni venti e sono in stile veristico fino al 1945 periodo nel quale iniziò ad adottare la dodecafonia, profondamente influenzato da Arnold Schönberg, pur conservando un'impronta del tutto personale nel trattamento della serie; un chiaro esempio di ciò è il madrigale drammatico La collina del 1947.
Iniziò a diffondere i suoi lavori scrivendo opere e brani orchestrali di derivazione tradizionale; in seguito adottò invece la tecnica dodecafonica. Suoi lavori principali: La collina, madrigale drammatico (1947); Concerto per pianoforte e orchestra (1950); Concerto per violino e orchestra (1954); Forme sovrapposte (1959); Emircal (1980); Concerto n.2 per pianoforte e orchestra (1988). Tra le opere invece: Ginevra degli Almieri (1937); Lo stendardo di San Giorgio (1941); La gita in campagna (1954, su libretto di A. Moravia). Smise di comporre alla fine degli anni cinquanta per poi ricominciare, dopo un lunghissimo silenzio durato più di venti anni, con il lavoro Emircal (1982) in memoria di Luigi Dallapiccola. Si spense a Roma nel 1996.
Fu direttore artistico dell'Accademia Filarmonica Romana dal 1950 al 1954, segretario della SIMC dal 1950 al 1956, di cui fu successivamente presidente dal 1963 al 1986.
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